All’Ance, agli ingegneri, agli architetti e ai geometri, si sono aggiunti oggi anche i geologi, gli avvocati, i commercialisti, i periti industriali, i commercianti e gli albergatori: sarà una nutrita rappresentanza della città, quella che non ce la fa più, con i conti in rosso e le case inagibili, a marciare verso il Comune sabato 27 maggio.
La manifestazione di protesta, con ruspe e camion da portare fin sotto palazzo San Francesco, è stata confermata oggi nella sede dell’Ance dove un’esasperata platea eterogenea di operatori economici ha gridato tutta la rabbia nei confronti di un immobilismo che sta distruggendo la città.
E’ la paralisi degli uffici, dovuta all’assenza di organizzazione, all’indifferenza di dirigenti e funzionari, allo svuotamento del personale dopo il mancato rinnovo dei contratti con le cooperative di servizio, quella contro cui il corteo di sabato prossimo (il 27) protesterà.
Questa mattina il sindaco Annamaria Casini aveva tentato di ricucire lo strappo, ma l’incontro a cui hanno partecipato i promotori della protesta, i dirigenti e i responsabili della ricostruzione di Fossa e Goriano, è stato solo la conferma della “navigazione a vista” con cui galleggia il Comune.
“Dirigenti, funzionari e amministratori – hanno spiegato i rappresentanti dell’Ance – non sapevano neanche quante pratiche sono bloccate all’ufficio sisma. Abbiamo tentato di offrire ancora una volta il nostro aiuto, ma ci hanno detto che ci devono pensare”.
La proposta dell’Ance, in particolare, era quella di offrire un contributo di 30mila euro per assumere a progetto un paio di tecnici in grado di disbrigare le centinaia di pratiche e le decine di milioni di euro bloccati all’ufficio sisma. Almeno quelle dove ci sono i soldi in cassa.
Proposta su cui la segretaria comunale, Francesca De Camillis, ha espresso perplessità, tanto da dover verificare per giovedì prossimo la sua fattibilità.
Una settimana di attesa che è suonata agli imprenditori come “l’ennesima volontà a non risolvere i problemi”: di qui la decisione di scendere in piazza. E non solo: “E’ stato deciso altresì, di richiedere un consiglio straordinario aperto, anche attraverso la raccolta di firme dei numerosi cittadini che in questi giorni hanno espresso vicinanza ed apprezzamento all’iniziativa di protesta – spiegano i promotori che hanno istituito anche una Cabina di regia -, inoltre saranno informati dell’ipotesi di interruzione di pubblico servizio sia il prefetto che il ministero”.
Si denuncia “l’assenza tanto dell’ordinaria amministrazione, e quindi il collasso della macchina amministrativa – si legge in una nota -, quanto di ogni progettualità politica nell’interesse della città”.
Poi la solidarietà ai lavoratori delle cooperative, quelli della Satic che da una settimana occupano il Comune e quelli della Coop 2001 che restano in stato di agitazione tra licenziamenti e dimezzamento di salari e ore di lavoro.
Sabato in Comune, loro, le ruspe, le accoglieranno con gioia.
Non ho parole!
“POVERA SULMONA”