La Cgil a Tordera: “Non c’è nessun accordo con i sindacati”

La Cgil non ci sta e rimanda al mittente le accuse riservate l’altro ieri nel consiglio comunale di Sulmona da parte del manager Asl Rinaldo Tordera. “Non esiste alcun documento firmato e/o condiviso tra la scrivente organizzazione sindacale ed i rappresentanti istituzionali del territorio e tanto meno è stata mai condivisa la classificazione in ospedale di base dell’ospedale di Sulmona” scrive in una nota Anthony Pasqualone della segreteria funzione pubblica della Cgil dell’Aquila.

Il sindacato sostiene di aver semplicemente partecipato ad una riunione con i sindaci del territorio e le altre organizzazioni sindacali nel corso della quale venne consegnato ai rappresentanti istituzionali presenti un documento in cui la Cgil e le altre organizzazioni sindacali esprimevano la contrarietà per la classificazione in ospedale di base dell’ospedale di Sulmona.

Aggiunge Pasqualone: “Detto documento intendeva, ed intende tutt’ora, essere un punto di partenza per addivenire ad una piattaforma unitaria e condivisa di tutto il Centro Abruzzo al fine di consentire di formulare una proposta che sia in grado di rispondere adeguatamente ai fabbisogni ed alle istanze dei cittadini del territorio”.

La Cgil poi si unisce al coro di voci che in consiglio hanno elencato le numerose carenze dell’ospedale di Sulmona “è da tempo che vengono contestate, solo per fare alcuni  esempi, la chiusura di fatto della medicina nucleare, la riduzione di oltre 4000 esami di laboratorio analisi, il mancato acquisto dei letti elettrici per travaglio/parto, della vasca per il parto in acqua e della parete tecnica attrezzata modulare per il punto nascita, la riduzione degli screening mammografici, l’aumento sempre più grave delle liste di attesa, la mancata attivazione delle procedure concorsuali per il conferimento degli incarichi di direttore Uoc”.

Conclude la nota il sindacato chiamando all’unità il territorio “che si faccia parte attiva e propositiva per poter concordare e quindi pretendere un futuro migliore per tutta la sanità”.

S.M.