La cena su due ruote

Occhio alle lancette, che con passo svelto avanzano verso le 22.00 e sanciscono lo scoccare del coprifuoco. Un rito che andrà avanti fino al 31 luglio, salvo nuove indicazioni. Nell’oscurità della sera, con strade deserte e un silenzio stellato di ungarettiana memoria, qualcuno sfreccia velocemente tra i vicoli della città. Arranca in salita. Diventa tutt’uno con il vento in discesa. È uno dei 15 rider di Bring, app di delivery che da un anno svolge consegne a domicilio a Sulmona. Uno sguardo allo smartphone, si sceglie il piatto dall’applicazione ed ecco che la cena arriva in volata, nel vero senso della parola. Proprio il delivery rimane uno dei pochi settori che le restrizioni non hanno fermato, anzi. “Non posso dire con certezza se a causa delle limitazioni dell’ultimo periodo abbiamo lavorato di più del normale – spiega il responsabile di Bring Gabriele Tirabassi – ; la nostra è una software house e Bring è solo uno dei prodotti che abbiamo lanciato. Non bisogna poi dimenticare che per tutte le persone è rimasta comunque la possibilità di uscire fisicamente e andare a ritirare una pizza; quindi non penso che il nostro settore sia stato particolarmente avvantaggiato dalle restrizioni”.

Tecnologia e mezzi ‘green’ sono comunque riusciti a superare le barriere, a farsi spazio tra le righe dei DPCM e della burocrazia. Ma non pensate che siano i nuovi avversari di ristoranti o pub, tutt’altro. “Piattaforme come la nostra in Italia e nel mondo erano presenti da tempo – continua Tirabassi -, vengono apprezzate dall’utenza finale perché sono dei canali di vendita in più, e non alternativi. Il pubblico che utilizza Bring Delivery non è lo stesso abituato a ordinare con la consueta chiamata telefonica. È un approccio digitale all’ordinazione”.

Tanta fiducia nella piattaforma e nessuna forma di concorrenza ai ristoranti in vista delle prossime riaperture: “Noi abbiamo sempre presentato Bring come il tavolo in più se un ristoratore ha la sala piena. Se nel locale non ci sono più posti il proprietario può proporre un delivery dei propri piatti attraverso la nostra app. Lui vende un prodotto in più e noi lo consegniamo. Applicazioni del genere sono pensate anche per organizzare cene a casa tra amici, cosa fino ad oggi impossibile per via delle restrizioni. L’apertura dei locali e la possibilità di incontrarsi nella propria abitazione andranno a bilanciarsi tra loro, e la mole del nostro lavoro non diminuirà”.

Valerio Di Fonso

1 Commento su "La cena su due ruote"

  1. Se pur encomiabile il loro LAVORO, ritengo che la loro condotta per le strade sia pericolosa per loro e per gli altri. Vanno spesso contromano, non rispettano i semafori, e in aree pedonali hanno una velocità spesso sostenuta. Inoltre la notte non sono molto visibili.
    PRUDENZA

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