La cassa di birra

La pezza è stata peggio del buco, perché nel chiarire i rapporti formali e istituzionali sulla gestione del Centro di aggregazione giovanile di Sulmona, l’assessora Marina Bianco ha tradito tutto il rancore e l’ispirazione di uno sfratto che, seppur formalmente ineccepibile, cela in sé la distanza abissale e il pregiudizio che c’è tra l’istituzione e la realtà giovanile.

Un linguaggio esplicito e latente che è iconograficamente ben rappresentato dalle fotografie che il Comune ha allegato a corredo della risposta data oggi alla polemica scatenata dal responsabile del Centro Antonio Franciosa e nella quale sottolineava come loro del Centro erano considerati “nemici del Comune”. 

Insieme agli arredi malandati e qualche muro scrostato (che poi di chi sarebbe la colpa?), l’assessora ha utilizzato a commento della sua risposta, quasi a motivare le ragioni di una scelta da “repulisti”, quella di due casse di lattine di birra e un pacco di salatini. Come dire: “Guardate un po’ quello che vanno a fare questi ragazzacci negli spazi pubblici, addirittura a bere birra”. In quella foto, triste e imbarazzante, è tracciata tutta la distanza culturale, sociale ed empatica, della politica con il mondo dei giovani. Ovvero dell’assenza di una politica per i giovani di cui questa amministrazione, e non solo questa, è stata (in)capace.

Ma l’assessora è andata oltre, utilizzando parole e frasi esplicite che confermano come quel sentore di “essere nemici” fosse da parte di quelli del Centro Gio’ più che fondato: “Si rese necessario, ad opera degli uffici – scrive la Bianco -, invitare il soggetto erogatore affinché venisse doverosamente garantita la natura pubblica della attività svolta e il massimo rispetto di principi di neutralità dal punto di vista politico e religioso”. Una censura bella e buona, insomma, a dei ragazzi che in quel luogo, e meno male, si sono ritrovati in questi anni a parlare di ambiente e lotte contro la Snam, di libri e musica, che quello spazio se lo sono disegnato, con murale e colori, facendo il ritratto della propria anima e, sia pure, della propria rabbia e disagio. Fosse anch’esso un disagio religioso, che non è chiaro con quale bigotta presunzione, in un Comune laico in Stato laico, gli uffici si permettano di contestare e censurare.

Viene da chiedersi, e ce lo siamo chiesti senza però trovare risposta da parte dell’assessora, quanto invece sia stato investito su quel Centro in questi anni, prima di dover far spazio ai corsi di formazione di Agorà (pagati dall’Europa) e ai mobili rimediati dagli avanzi dei 64 alloggi delle case popolari che, altrimenti, “si sarebbero ammalorati” – si legge nella delibera -. 

Poco e pressoché nulla a giudicare dai compensi dati ad alcuni animatori che sfiorano l’iperbolica cifra di 250 euro l’anno, dagli impianti di riscaldamento rimasti rotti per mesi e mesi, dalle opere di manutenzione ordinarie e straordinarie che i ragazzi si sono dovuti fare da sé, persino da quelle mura dipinte in casa che oggi il Comune ha dato mandato di ritinteggiare. Ripulire, cancellare.

E ancora, ma non da ultimo, con una convenzione scaduta da anni e anni (neanche l’assessora sa da quanto), che i zelanti uffici, finora, tra una reprimenda alla blasfemia e una preghiera piccolo borghese, non hanno mai avuto tempo, voglia e capacità di formalizzare con una gara o un affido. Nella casa dei giovani, nella città che per giovani non è. Non più.

5 Commenti su "La cassa di birra"

  1. Best brau in the world | 18 Febbraio 2021 at 06:34 | Rispondi

    Frekete, sta birra manco quando vado a zappare l’orto la bevo.

  2. Ci sarebbe, anzi v’e’, l’Articolo 3 della Costituzione ove si specifica che per lo Stato tutti sono eguali , senza distinzione di sesso, razza , lingua , religioni,opinioni politiche e condizioni personali e sociali e la Repubblica deve far sì di promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione di tutti all’organizzazione sociale del Paese.. speriamo che i Giovani ne tengano sempre conto..Questi non sanno neanche che esiste.

  3. Na cass dbir da 2 eur mamma meeeeee

  4. Sandro De Panfilis | 18 Febbraio 2021 at 13:35 | Rispondi

    Una montagna di figuracce da far vergognare chiunque. Hanno fatto il pieno. E questa sig.ra che non sente il bisogno non dico di dimettersi ma di chiedere almeno scusa ai ragazzi sfrattati è il top…..

  5. Fink brau tutta la vita | 18 Febbraio 2021 at 15:05 | Rispondi

    Sta birra ne bon manco per le tapparelle

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