Dopo il panettone, mangerà probabilmente anche le chiacchiere di Carnevale, anche se non è certo che potrà festeggiare con la colomba un’altra Pasqua da sindaco. La dieta del primo cittadino Annamaria Casini è però una dieta imposta, dove lei non è né la cuoca, né l’ospite.
Il suo menu, insomma, dipende più da chi gli sta intorno che dai suoi gusti o meglio dai delicati e complicati equilibri della politica cittadina. Che altri cucinano e altri degustano.
E pensare che il boccone ha tentato di mandarglielo di traverso il suo Pigmalione, colui cioè che la Casini se l’è inventata: ieri l’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo, infatti, ha cercato di mettere insieme le firme necessarie per le dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri comunali, dimissioni da presentare entro il 26 febbraio per poter andare al voto a maggio. Nel suo studio di via Salvemini c’è stato un via vai di persone e telefonate, ma alla fine, nonostante la disponibilità di alcuni uomini della maggioranza a mollare il sindaco, la quota necessaria sembra non sia stata raggiunta.
A non essere disponibili a far cadere il sindaco subito, con la prospettiva cioè di votare a maggio, sembra sia stata la maggioranza della minoranza: il centrosinistra, in particolare, conscio di non poter riorganizzare le fila in pochi mesi per battere Gerosolimo e/o il centrodestra, sembra voglia preferire allungare i tempi.
Insomma la Casini si appresta a restare a palazzo San Francesco pur non avendo la maggioranza: una contraddizione che è destinata ad esplodere probabilmente a fine marzo quando si tratterà di approvare il bilancio di previsione, strumento senza il quale interviene il commissario. Solo allora il sindaco potrebbe cadere, aprendo un lungo periodo di commissariamento (circa un anno) durante il quale il centrosinistra cercherà di rimettere in piedi una coalizione competitiva.
La strategia di Gerosolimo di spazzare via la concorrenza a sinistra cavalcando già a maggio l’onda del successo delle regionali, sembra per il momento fallita. Ma per lui è un danno relativo, perché con la moglie in Regione, esattamente nel mezzo del guado, può facilmente spostarsi e manovrare le prossime mosse politiche. E in questo bisogna riconoscergli una certa genialità, anche se non fa rima con coerenza.
Tra una mossa e l’altra, in questa complicata partita a scacchi, c’è di mezzo la città; con i suoi problemi irrisolti, una macchina amministrativa allo stremo, la sostanziale assenza di attività amministrativa con consiglio e commissioni che non si riuniscono da mesi.
Domani l’opposizione dovrebbe riunirsi per prendere una decisione definitiva, ma le opzioni, ormai, sembrano essere quelle di un commissario a breve termine con le elezioni a maggio o, più verosimilmente, un commissario a lunga scadenza con elezioni il prossimo anno.
Maschere e chiacchiere: il Carnevale è dietro l’angolo e la Casini resta sul carro.
Si sta manifestando (e sarebbe più corretto dire riconfermando) in tutta la sua realtà quanto la città di Sulmona sia ostaggio unicamente degli interessi del mondo politico e non del fare per essa.
Quasi quasi da cancellare il nome di Sulmona dall’albo delle città per l’onta perpetrata e ripetuta.
Che nostalgia per i tempi della Dc, del partito comunista, del Psi, ecc. Erano portatori di ideologie, di sogni. Oggi solo interessi, alle spalle di una povera donna senza cultura e senza intelligenza politica
È vero ormai Sulmona è ostaggio dei giochi di pochi pseudo politici. Tuttavia perché lo ricordiamo (o scopriamo) solo ora? Dove sono finiti quei 1700 “elettori” che solo pochi giorni fa si sono immolati per portare in Regione l’unica(???) vera (???) candidata del territorio espressione di una politica senza ideali se non quelli legati alla propria rendita? Vogliamo parlare dei tanti soggetti “dell’alta società” appartenenti a fondazioni, associazioni, giostre e persino partecipate, che le scorse settimane hanno dimenticato i loro ruoli diventando fanatici ultras?!
E la sindaca cosa dice, che nonostante essersi pubblicamente esposta (per l’ennesima volta tra l’altro) per difendere il suo mentore, oggi viene facilmente scaricata dallo stesso. Qui sta mancando la dignità non solo politica ma anche personale.
È vero che da quando sono spariti i Partiti Politici, è venuta a mancare una scuola quotidiana di chi toccava con mano i problemi della popolazione sia della propria Città, ma anche dell’intero territorio!Non si improvvisavano Consiglieri o Assessori o addirittura Sindaci, come succede oggi! Ma la difficoltà di oggi, di lavorare e adoperarsi per la comunità, è anche figlia della mentalità, della negatività , della gelosia e cattiveria del la propria popolazione!
caro Ma… condivido in pieno il tuo commento, ma credo che quei 1700 elettori cui ti riferivi avrebbero votato anche un asino se indicato….sono persone che penalizzano il territorio e purtroppo sono disposti a tutto pur di piazzarsi . dovrebbero solo vergognarsi quando si guardano allo specchio.