La candelora e il governo palindromo

Dopo il civico e la salute pubblica, sembra che Sulmona sia pronta a sperimentare anche il “governo palindromo”, giusto per restare in tema con la numerologia, che oggi 02 02 2020 ci cade proprio a pennello. Il sindaco Annamaria Casini che si guardi a destra o a sinistra, d’altronde, sempre un 8 vede: 8 quelli disposti a tenerla fino al prossimo anno, 8 quelli che non ce la vogliono, 8 quelli pronti a firmare (che non sono gli stessi che non ce la vogliono) e 8 quelli che a firmare non ci pensano proprio. Con Bruno Di Masci che, con o senza i suoi, ribadisce “di essere convintamente all’opposizione”. Succeda quel succeda, persino un commissariamento lungo.


In mezzo c’è lei, la sindaca, che volendo potrebbe tenere in piedi una sindacatura sul filo del rasoio (8 più il suo voto), che neanche un raffreddore può prendere ad uno dei consiglieri rimasti se si vuole evitare di finire sotto con i numeri. Che chi glielo dice ad un recordman di assenze come Angelo Amori, ad esempio, di dover cambiare le sue abitudini. Specie al tempo del bilancio, quando e se sarà a marzo, che con quello bocciato arriva subito il commissario.


Ma tant’è dopo dieci giorni senza giunta e un mese e mezzo di crisi conclamata, a palazzo San Francesco si continua a fare “l’ammuina”, persino a scherzare su un appuntamento dal notaio per lunedì pomeriggio, come è circolato ieri sera in una chat dei consiglieri di minoranza.
Una maggioranza così debole, però, potrebbe non convincere i già poco convinti gerosolimiani, pronti a quanto pare a firmare insieme a Bruno Di Masci e, dopo la “tana” di Di Masci, anche qualcuno del centrodestra. Che poi dovranno spiegare perché chiedono la sfiducia, ma non vogliono sfiduciare il sindaco.
Il giorno palindromo, in fondo, quest’anno cade alla candelora. Non resta che accendere un cero.

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