La boutade di Tordera, Medicina nucleare resta a Sulmona

E niente il manager della Asl ci ha provato a minacciare di trasferire il servizio di Medicina nucleare all’Aquila, con la speranza che, con questo timore, il sindaco di sarebbe ravveduto, che avrebbe cioè sospeso l’ordinanza con cui il 13 novembre scorso ha chiuso il Centro di salute mentale e il Centro diurno di via Mazzini.
La boutade viene smentita così alla vigilia della scadenza, domani, di concessione dei due locali di Medicina nucleare a favore proprio del Csm (ex Cim) e del Centro che, dice ora Tordera, potranno restare dove stanno e non comprometteranno gli esami diagnostici di Medicina nucleare.
“Gli accertamenti potranno essere eseguiti, come da calendario fissato in precedenza, già a partire da lunedì 11 dicembre prossimo – dice Tordera – Per il Cim, nonostante le carenze di spazio che dobbiamo fronteggiare in ospedale, continuiamo a garantire le prestazioni ambulatoriali e, nel frattempo, lavoriamo alacremente per tornare al più presto nella sede di viale Mazzini”.
Non che l’emergenza sia risolta, tutt’altro: i pazienti e le famiglie continuano a soffrire e subire una vicenda paradossale, consumata tra burocrazia, negligenze e polemiche politico-istituzionali.
“Ci rendiamo perfettamente conto della delicatezza delle patologie trattate e di come eventuali deficit nell’assistenza possano ripercuotersi sui pazienti. Per questo – aggiunge il manager – stiamo lavorando alacremente per tornare al più presto nella sede di viale Mazzini, in modo da ripristinare a pieno regime l’attività del centro diurno psichiatrico”.

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