La bandiera della politica

E’ un punto e un luogo da dove ripartire, a prescindere dalla bandiera che sventola sulla sede, in questo caso del Pd. Perché con il congresso celebrato ieri dal circolo di Sulmona dei Democrat, è tornata di fatto la politica in città.
Che sia quella del Pd o della Lega, di Forza Italia o Rifondazione Comunista, dei Socialisti o persino di un movimento civico come Sbic, infatti, la città ha bisogno di tornare a discutere e confrontarsi in modo aperto e istituzionale.
Le mozioni, le relazioni, gli ordini del giorno e le assemblee, insomma, al posto delle telefonate, degli incontri al bar, degli accordi a sponde trasversali o delle guerre a colpi di comunicati stampa o peggio a suon di post sui social.


L’indebolimento della classe dirigente del Paese e della città, probabilmente sono dipesi finora proprio da questo lento e progressivo scomparire delle sedi di confronto, ovvero dei partiti. E quello a cui si è assistito, a seguire, non è stata tanto l’era post-ideologica, come hanno sbandierato i grillini, quanto la sostituzione dello studio con l’improvvisazione, della partecipazione con il leaderismo spiccio, spesso legato a rapporti di potere e interesse personali.
Ecco perché quel sali e scendi dalle scale della sede che fu dei comunisti prima, dei democratici poi, è un segnale importante a prescindere dal colore politico che ne è stato protagonista ed è un auspicio affinché in città anche gli altri gruppi politici tornino a riaprire i luoghi del confronto. Carne e ossa, idee ed empatia.


Per la cronaca la giornata di ieri ha visto l’elezione per acclamazione, come aveva già anticipato Il Germe, del segretario di circolo nella persona di Franco Casciani, mentre presidente è stata eletta Teresa Nannarone che è entrata a far parte per cooptazione (annunciata ieri dal segretario regionale Michele Fina) anche nella segreteria regionale.
Una giornata nella quale hanno trovato una tribuna anche i movimenti ambientalisti, altri gruppi politici (come Italia Viva), i segretari dei circoli territoriali, i vecchi e nuovi iscritti al partito, con il ritorno sulla scena, al momento come spettatore, dell’ex sindaco Peppino Ranalli.


“Per il Pd è ora di rinnovarsi, bisogna comprendere gli errori fatti in passato e ripartire dalle nostre proposte per la città e per il bene dei sulmonesi – ha commentato il neo segretario Franco Casciani -. E’ il momento della generosità e della responsabilità. E’ il tempo di aprire una fase nuova e di mettersi al servizio di una comunità e di un progetto comune, consapevoli che il nostro obiettivo dovrà essere quello di far stare meglio le persone attraverso la nostra azione politica”.
La sfida che si annuncia non è di quelle facili per il Pd e più in generale per il centrosinistra che dovrà ricostruire un’area politica devastata da personalismi e debacle (anche nazionali), da orticelli su cui sono cresciute e si sono radicate erbe infestanti. Che dovrà, ancora, prepararsi, che sia a maggio 2020 o 2021, ad una sfida elettorale con due colossi come avversari: il centrodestra a trazione Lega e il civismo di ritorno di cui l’ex assessore Andrea Gerosolimo ha ancora salde le redini e pacchetti di voti.

5 Commenti su "La bandiera della politica"

  1. Sempre gli stessi in cerca di una poltrona per soddisfare il proprio ego e non solo !!!
    Tutti dinosauri della politica locale che in questi anni sono stati complici della cattiva politica che ha desertificato la Valle Peligna
    Pudore ?????

  2. Sarà sempre così….stesse facce,le poltrone non le lasciano,non ho visto una persona giovane i soliti matusalemme!!!!

  3. La sfida che si annuncia ad oggi sembra improponibile. Si riparte dal vecchio e la foto della sala lo manifesta chiaramente.
    Pare che da noi la visione del futuro sia sempre poco accettata. Difficile pensare che anche i nuovi rappresentanti non siano mossi da personalismi vecchio stile.
    Comunque sempre disponibili a ricrederci.

  4. Dove sono i giovani?
    Ormai circolo PD sta per CIRCOLO PENSIONATI DATATO.
    Bel rinnovamento, aria nuova ,come no, si vede dalle facce tutti giovani aitanti, pieni di vita .
    Poi che le persone vanno via dal PD.
    Ma fanno bene, che credibilità hanno?
    Stanno sempre a pensare ai loro interessi.
    Vergogna!

  5. Ancor Lu PD va in gir?

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