Itcg, sopralluogo nella nuova sede. Ma c’è da aspettare

Un sopralluogo accurato, con i responsabili della sicurezza della scuola, il preside Massimo Di Paolo, la proprietà e ovviamente la Provincia che i locali di Sant’Antonio dovrà affittarli per metterci l’Itcg De Nino-Morandi per almeno i prossimi quattro anni.
Questa mattina è stata mossa un pedina fondamentale per il trasferimento degli studenti che dall’ottobre del 2014 sono stati spostati a Pratola per la chiusura della sede di via Virigilia D’Andrea.
Dentro la struttura, nei primi due piani dell’edificio, fervono i lavori, con gli infissi già installati e divisori e bagni al piano terra, mentre da ultimare è il primo piano, dove tuttavia già sono stati stabiliti i divisori.
La società proprietaria dell’immobile dice che entro il mese la struttura sarà logisticamente pronta, ma nessuno si sbilancia sui tempi eventuali di apertura, perché da superare ci sono gli incartamenti burocratici, a partire dalla certificazione dei vigili del fuoco.
Qualche limitazione c’è: l’ascensore e la scala di emergenza in comune con Neuropsichiatria (che si trova al terzo piano) che costringerà alla prescrizione di mettere le aule per disabili solo al piano terra, qualche aula troppo stretta, bagni un po’ sotto gli indici del rapporto con gli studenti che dovranno utilizzarli, l’assenza di una palestra (che però potrà essere colmata da quella, di proprietà della Provincia, dietro alle Masciangioli).
“Si tratta comunque di una sistemazione temporanea – sottolinea la dirigente della Provincia – bisogna adattarsi, previo il rispetto delle misure di sicurezza”. “Siamo determinati ad andare avanti – aggiunge il consigliere provinciale Mauro Tirabassi, anche lui nel sopralluogo – sono convinto che alla fine tutte le carte saranno messe in regola”.
Chi aveva annunciato e previsto rientri a breve termine, addirittura a dicembre, ovviamente dovrà ricredersi: sperando che entro la chiusura dell’anno scolastico si possa tornare a Sulmona. Con una data certa che diventa fondamentale avere entro febbraio per arginare l’emorragia di iscrizioni registrate in questi quattro anni da ragionieri e soprattutto da geometri.