“Il sindaco è in balia dei venti e con questi due cambi di giunta ha messo in luce le gravi difficoltà che ha in un impercettibile tentativo di amministrare un Comune che non conosce ancora e con una maggioranza che non la vede proprio. Consiglieri pieni di sé e incapaci di un contributo fattivo alla città o di dare una sterzata per evitare di finire nel baratro”. Italica interviene attraverso il suo coordinatore Alberto Di Giandomenico che sulla Casini sentenzia “Non è riconoscibile, non ha uno storico politico e nemmeno più il consenso popolare e di chi l’ha votata”.
Diciotto mesi di amministrazione che per Italica non hanno prodotto nulla, “un anno e mezzo di proclami e annunci disattesi”. L’elenco lungo quello che parte dalla vicenda della ricostruzione delle scuole e degli edifici privati “con le pratiche che ammuffiscono, con l’economia appesa al palo, il commercio che langue, sino alla gestione delle situazioni di emergenza il Comune è stato immobile e non sono mancate le brutte figure al vertice per questioni che attengono anche alla cultura, all’assegnazione degli alloggi popolari e di residenzialità agevolata, al servizio di guardiania”.
Di Giandomenico parla di “continui fallimenti” e ancora “solo arroganza e presunzione degli amministratori”. Questioni peggiorate per il movimento civico sia sulla sanità che nell’accoglienza “il sindaco non ha fatto nulla così procurando altro danno. Per amore della verità il primo cittadino, Annamaria Casini, dovrebbe essere messa al corrente delle ragioni che hanno portato i due amministratori ad abbandonare l’incarico”.
“Niente, non rimarrà proprio nulla da ricordare di questa amministrazione, se non gli aspetti negativi: Sulmona trattata come la pattumiera d’Abruzzo, completamente spogliata di servizi fondamentali, sminuita di prestigio per il suo ospedale e la chiusura del Punto nascita, non risolvendo alcuno dei tanti problemi”. Una “filosofia del rinviare” per strade devastate, frane, pulizia, trasporti pubblici e tantissimi servizi defunti “questa amministrazione ha continuato a guardare in alto invece di girarsi attorno e vedere cosa sta accadendo. Ha preferito andare a braccetto con il boia e noi, a questo punto, ci dichiariamo nemici di chi assume questi atteggiamenti reverenti nei confronti di chi, nei fatti, ha dimostrato più di una volta di odiare la nostra città”
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