Irpef, Patto per l’Abruzzo: “Con Marsilio tasse più alte, meno servizi e regione più povera”

La fotografia è nitida e ben definita. I numeri sostituiscono i pixel e a fare lo scatto è il gruppo di minoranza “Patto per l’Abruzzo”, che in una polaroid intrappola i dati critici della regione. In primo piano c’è l’aliquota Irpef con l’aumento annunciato da Marco Marsilio, al quale la minoranza chiedere di fare un passo indietro, e non per mettersi in posa.

Per gli scaglioni con reddito basso l’aliquota è già al massimo, 1,73 %, e la legge non consente di aumentarla ulteriormente, ma per tutti gli altri, parliamo dell’ampissima fascia del ceto medio, si potrebbe passare dal 1,73 al 2,63 e fino anche a 3,33 %, con aumenti che potrebbero arrivare a segnare fino a 84 euro al mese in meno in busta paga. Ad aggravare il quadro generale è la certezza che questo aumento IRPEF non sarà utile a colmare la totalità del deficit 2024, che trova completa copertura con ulteriori politiche di bilancio. Incertezza anche per il futuro, visto che per il 2025 il deficit sembra tendere verso un ulteriore aumento.

“È una proposta che non può essere presa in considerazione quella che arriva dalla destra per coprire i disavanzi Asl. Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia facciano immediatamente un passo indietro, gli abruzzesi non possono pagare la loro incapacità di gestione delle risorse”. Questa la presa di posizione della coalizione di opposizione in Consiglio regionale Patto per l’Abruzzo, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa a L’Aquila per stigmatizzare l’aumento delle tasse agli abruzzesi.

I tagli lineari applicati dai dirigenti delle quattro Aziende sanitarie locali non sono bastati per colmare il disavanzo di 67 milioni di euro. E di certo i proventi dell’inasprimento fiscale non miglioreranno i servizi già carenti. Ecco il secondo piano dell’istantanea scatta dal centrosinistra: 120.000 cittadini che rinunciano alle cure; la mobilità sanitaria con un saldo passivo di circa 104 milioni di euro; meno prestazioni e servizi ospedalieri; liste d’attesa lunghissime; congestione dei reparti di emergenza urgenza; la medicina di prossimità al collasso, con circa 62.000 cittadini senza medici di base, e il mancato raggiungimento della sufficienza dei LEA per la prevenzione.

“È importante specificare – proseguono dalla minoranza – che Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia vogliono chiedere più tasse non per migliorare i servizi, ma al contrario stanno decidendo di incidere sulle buste paga e sulle pensioni degli abruzzesi per sanare i conti di un sistema sanitario oggettivamente inefficiente dopo sei anni di gestione”.

Nel complesso i Livelli Essenziali di Assistenza in Abruzzo raggiungono un punteggio complessivo di 184,9 su 300. Mentre, ad esempio , l’Emilia Romagna raggiunge un punteggio di 285 su 300, a dimostrazione che una migliore sanità sarebbe possibile se solo il la destra smettesse di occuparsene.
Gli aumenti dell’aliquota IRPEF colpiranno pensionati e lavoratori.

“Come se non bastasse – incalzano i consiglieri di opposizione – la destra ha deliberato per anni accantonamenti denominati “Fondo per la riduzione della tassazione regionale”, riduzioni rimaste solo su carta, visto che le iniziative in questo senso non sono mai state attuate nell’ordinamento, ma al contrario oggi si paventa il concreto rischio di un aumento della tassazione. In un momento storico, tra l’altro, in cui l’Istat certifica anche un aumento dell’inflazione in Abruzzo dell’1,7%, i trasporti hanno subito, sempre per mano della maggioranza, un aumento del 20% sulla bigliettazione e i cittadini si trovano a fare i conti con un caro energia che non trova adeguate risposte dal Governo regionale, inefficace nell’attuare iniziative concrete a sostegno di famiglie e imprese. Aumenti, questi, che si traducono in centinaia di euro al mese di spese aggiuntive per tutti gli abruzzesi. In sintesi l’Abruzzo della destra paga più tasse, ha meno cure e servizi in sanità, ed è più povero”.

A fronte di tutto ciò, l’opposizione chiede che si torni indietro sull’aumento dell’Irpef, e che si inizi a lavorare di concerto, con le opposizioni e con la società civile, per programmare una vera inversione di rotta che porti a sanare i conti. Il Patto per l’Abruzzo ritiene che sia urgente procedere contemporaneamente seguendo due linee di azione: da un lato, con la mano destra, è necessario recuperare efficienza nell’uso delle risorse, ottimizzandone l’impiego, riducendo i costi e migliorando le prestazioni; dall’altro, con la mano sinistra, recuperare efficacia, ossia revisionare integralmente l’intera architettura del sistema sanitario regionale per orientarlo alla sanità che vogliamo per gli abruzzesi. Una sanità che li faccia star bene attraverso una efficace prevenzione e una capillare presenza della medicina territoriale, garantendo ospedali di eccellenza nei casi in cui, malauguratamente, non fosse stato possibile evitare l’insorgere delle patologie acute.

“Qualunque azione difforme – concludono – ci porterà a chiedere le dimissioni del Presidente e della Giunta: non possiamo accettare che si aumentino le tasse mentre il sistema sanitario va a rotoli e nel frattempo si continuano a finanziare festival di ogni genere, individuati con la più totale discrezionalità, e le varie leggi mancia, che anno dopo anno vengono approvate per fomentare la propaganda della destra in una logica panem et circenses. Viene da chiedersi – concludono i consiglieri – se agli abruzzesi avessero detto la verità, già a marzo 2024, sul reale stato delle Asl regionali, e su tutte le altre mancate verità che hanno connotato la propaganda destrorsa, in che percentuale i cittadini avrebbero scelto di riconfermare Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia alla guida della Regione Abruzzo. Ma del resto, per quanto sappiamo, secondo il Presidente di Regione “certe cose si fanno dopo le elezioni” e così è stato”.

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