
“Un sacrificio, seppur impopolare, che consentirà di garantire la qualità e la continuità dell’assistenza sanitaria, di potenziare i servizi territoriali e di evitare il rischio di un ulteriore peggioramento della situazione”. Così la vice presidente del consiglio regionale Marianna Scoccia definisce la manovra fiscale proposta dalla giunta Marsilio, “una scelta difficile ma inevitabile per garantire la sostenibilità del nostro sistema sanitario”. Una manovra fiscale “bilanciata che introduce maggiore equità fiscale e sostegno alle fasce più deboli della popolazione”, aspetto che, sottolinea la Scoccia, forse non è stato ben recepito. Infatti, spiega la vice presidente del consiglio, “il debito sanitario è il risultato di una serie di fattori, tra cui l’aumento dei contratti del personale sanitario, il cofinanziamento dell’edilizia sanitaria e l’aumento dei costi di gestione degli ospedali e della rete sanitaria, il forte incremento della spesa energetica e quella sostenuta durante la pandemia” e se la giunta regionale ha pensato a una manovra fiscale è solo per avere “una sanità più efficiente e vicina alle esigenze della comunità”. Soprattutto delle aree interne dove è necessario assicurare un sistema sanitario capace di rispondere alle istanze del territorio.
“Negli ultimi anni – continua Marianna Scoccia – abbiamo ereditato una situazione complessa e ci siamo battuti, anche con il centrosinistra, affinché presidi fondamentali come gli ospedali di Sulmona, Castel di Sangro, Popoli, Penne, Pescina e Tagliacozzo non venissero chiusi. Oggi, così come accade in diverse altre regioni italiane, è necessario un piccolo aumento delle aliquote fiscali per i redditi medio-alti”. In cambio, conclude Marianna Scoccia “come Noi Moderati continueremo a lavorare affinché ogni misura fiscale sia bilanciata e sostenibile, senza gravare sulle fasce più deboli della popolazione.”
Una manovra sulla quale intanto la Lega ha già depositato un emendamento che i consiglieri Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti presenteranno in consiglio regionale il prossimo giovedì. Oggetto della proposta l’abbassamento per il 2025 dell’aliquota Irpef del secondo scaglione, quello per i redditi tra i 28 mila e i 50 mila euro dal 3,23% al 2,99% e un ulteriore abbassamento sia della seconda aliquota che della terza per il 2026 e ancor di più per il 2027. “Per il 2026 proponiamo di portare l’aliquota del secondo scaglione al 2,03% e quella del terzo al 2,73%; per il 2027 l’aliquota del secondo scaglione all’1,83% e la terza all’1,93%” spiegano D’Incecco e Mannetti sottolineando che la proposta rappresenta “una misura concreta per alleggerire il peso fiscale a tanti lavoratori e a tante famiglie del ceto medio”. Un emendamento che si aggiunge ad altri due con i quali la Lega chiede che “le maggiori entrate derivanti dalla nuova articolazione di aliquote dell’addizionale regionale all’Irpef siano destinate a sostenere il sistema sanitario regionale ed esclusivamentealla copertura della eventuale quota di disavanzi pregressi delle aziende sanitarie locali posta a carico dell’ente nonché all’efficientamento del sistema sanitario abruzzese ed al miglioramento della qualità dei servizi sanitari”. “Come abbiamo tante volte detto in questi giorni, – concludono i consiglieri Mannetti e D’Incecco – il nostro obiettivo è realizzare un sistema che coniughi efficienza, sviluppo e responsabilità nella gestione delle risorse. Sì dunque al ripiano del disavanzo sanitario, ma senza pesare sulle tasche dei cittadini”.
Di tutt’altro avviso l’Unione regionale del partito democratico che annuncia la propria presenza alla manifestazione di giovedì prossimo all’Aquila insieme alle parti sociali “per sostenere la battaglia in consiglio regionale dei consiglieri del Pd e del Patto per l’Abruzzo contro l’aumento delle tasse e per una sanità pubblica più forte e più giusta”. E sulle dichiarazioni del centrodestra i democratici sottolineano come queste siano espressione di “un’abitudine ormai consolidata adottata da Meloni/Marsilio, di parlare d’altro di fronte ai problemi delle persone e di fronte ai gravi fallimenti delle politiche di governo”. Marsilio, Sospiri e Verì, continuano dal Pd regionale “ci vengono a raccontare la favola delle cose che si dovrebbero fare per rimettere la sanità abruzzese sul binario” ma, si chiedono i democratici, “che cosa hanno fatto in questi sei anni, mentre nascondevano i debiti, aumentavano gli stipendi ai manager e assistevano con inerzia al progressivo smantellamento dei servizi sanitari?”. Intanto, continuano i democratici, le componenti della maggioranza si esibiscono in “un balletto francamente indecente, con l’obiettivo di smarcarsi dal crescente e profondo malcontento popolare” come confermato da quanto accduto in giunta dove la delibera di aumento dell’addizionale Irpef è stata approvata da tutti “assecondando il diktat di Marsilio, pena cacciata dalla maggioranza”. E adesso, “ricorrendo agli argomenti più disperati e disparati”, il centrodestra dà la colpa al rinnovo dei contratti e alle spese per i servizi o per i presidi, “in pratica lamentano il fatto che si debbano finanziare le spese collegate alla sanità pubblica. Ma guarda un po’!”. Parole rivolte ai “signori che hanno detto di no alla nostra richiesta di condividere una vertenza con il governo per aumentare il Fondo sanitario nazionale, e quindi i finanziamenti all’Abruzzo” mentre altre Regioni, anche di centrodestra, hanno accettato.
Infine, aggiungono i democratici, “la nota storiella che la colpa è degli altri, di quelli che c’erano prima, della sorte, dei fantasmi, degli alieni” con il consigliere D’Addazio che cerca di spiegare la manovra; “stia tranquillo – dichiarano dal PD – ci troverà in ogni luogo della regione per smentire la loro propaganda, ma soprattutto troverà il dissenso e il malcontento degli abruzzesi, che di quella propaganda non ne possono più”. E davanti a 120mila abruzzesi che hanno rinunciato a curarsi e “a una politica che, mentre maturava un debito enorme, distribuiva mancette e finanziava squadre di calcio, cartoni animati, feste, festicciole e sagre – concludono i democratici – non resta che ammettere che quelli che hanno governato in questi anni hanno fallito”.
Peccato che nella propaganda elettorale di appena un anno fa, nessuno aveva proposto agli abruzzesi questo “sacrificio seppur impopolare”
Anzi, la narrazione era molto diversa…
Piccole dimenticanze.
Marsilio ha coperto fino a dopo le elezioni regionali i buchi di bilancio che hanno fatto i manager nominati da lui e dalla Veri’, rimettendo la Veri’ in giunta e premiando i manager per gli obbiettivi “raggiunti” con lauti extra stipendi altrimenti il deficit sarebbe uscito fuori già prima delle elezioni regionali, per non parlare poi delle varie promesse prelettorali fatte dai vari candidati puntualmente smentite una volta eletti/e. Ora i soldi ce li dobbiamo mettere noi cittadini come al solito e la sanità regionale nonostante questo andrà sempre più verso il collasso. In bocca al lupo.
Nel libro della “chat dei meloniani” il ns. Presidente Marsilio ha detto che alcune operazioni si possono fare solo a inizio legislatura e mai alla fine, altrimenti si perdono le elezioni.
Più chiaro di così
Da Peligni ringraziamo le tre elette del nostro territorio. Che delusione per noi, mi auguro vergogna per loro , viste le promesse.
Dopo 6 anni di governo ancora parlano di obiettivi da realizzare?
Il settore, nel frattempo, è migliorato per i cittadini?
Perché sicuramente la situazione economica di quelli che dovranno pagare più tasse non migliorerà.