Secondo il giudice per le indagini preliminari Giulia Sani che ieri ha disposto gli arresti domiciliari del trentatreenne, l’indagato ha dimostrato “un’evidente incapacità a controllare i propri impulsi ossessivi”. Insomma incapace di controllarsi e di farsi da parte in una storia che l’uomo sembra si sia costruito solo nella sua testa. Invaghito di una cinquantenne con cui aveva avuto per un periodo un semplice rapporto di amicizia e che il Daniele Pitassi residente ad Introdacqua voleva si trasformasse in altro.
Da quel “no”, ne sono seguiti otto mesi di stalking continuo: sui social, al telefono e persino postando sul suo profilo la lapide dei genitori dell’amata.
Ieri, dopo aver violato il divieto di dimora e di avvicinamento che gli era stato imposto dal tribunale, così, il giovane è stato arrestato dai carabinieri su disposizione del gip, che ha ritenuto più opportuna la misura cautelare dei domiciliari.
Come mai qui nome e cognome mentre per chi menava alla moglie da tempo privacy piu totale?
Ma quale otto mesi, sono stati 7 lunghi anni, dove nessuno è mai intervenuto, ne le forze dell’ordine e ne i magistrati. Se per un imbecille non riescono a fare nulla figuriamoci per i mafiosi!
Son0 7 anni