L’orario di lavoro per gli insegnanti delle scuole primarie e medie inferiori della Ovidio-Radice da lunedì prossimo dipenderà tutto dalla puntualità dei genitori dei propri alunni. Le ramanzine per i ritardi, insomma, saranno rivolte agli adulti; perché la circolare diramata dalla dirigente dell’istituto comprensivo, Angela Caputo, parla chiaro: gli studenti dovranno essere consegnati “brevi manu” ai genitori o a un loro delegato.
Niente più passeggiate in solitario per gli studenti minorenni, insomma, “per garantire l’incolumità degli allievi e per tutelare i docenti da eventuali responsabilità nell’azione di vigilanza”.
Un provvedimento estremo, che fa seguito ad una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la responsabilità anche della scuola per la morte di un bimbo, a Firenze, fuori dai cancelli.
“I docenti in servizio all’ultima ora, al termine delle lezioni – si legge nella disposizione -, accompagneranno le classi in maniera disciplinata ai cancelli dei plessi scolastici e affideranno gli alunni ai genitori o persona delegata”. E se non arriva nessuno, semplicemente si aspetta.
Un ordine perentorio che potrebbe provocare non pochi disagi agli insegnanti e scombussolare le abitudini di molte famiglie.
La sentenza della Cassazione, in effetti, ha messo in difficoltà molte scuole, anche se c’è chi, come la Serafini-Di Stefano, questa prassi già ce l’ha da tempo (“ma noi facciamo rientro tutti i giorni, quindi c’è sempre qualcuno a vigilare i ragazzi”, spiegano dalla scuola) e chi ha invece optato, come la Mazzini-Capograssi, per una linea più soft: uno studio sulle distanze casa-scuola e autorizzazioni firmate dai genitori a lasciare il proprio figlio libero di tornare con le sue gambe a casa.
In teoria il problema dovrebbe estendersi anche alle scuole superiori, ovvero a tutti gli studenti minorenni; ma questa soluzione sembra proprio impraticabile, se non altro per le rimostranze degli adolescenti che già a fatica sopportano di dover giustificare per iscritto i propri di ritardi.
I Polo umanistico, ad esempio, si sta attrezzando con una revisione del cosiddetto patto di corresponsabilità tra scuola e famiglie, “senza contare – spiega la dirigente Caterina Fantauzzi – che con i registri elettronici abbiamo tracciati tutti gli spostamenti e le assenze dei nostri studenti, accessibili e comunicati in tempo reale alle famiglie”.
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