Le ferite dell’incendio divampato nella giornata di ieri a Vittorito sono ben visibili. La terra questa mattina fumava ancora, sotto gli occhi dei volontari della protezione civile, che monitorano l’andamento della situazione, coadiuvati dai reparti regionali del Sarp. Trecento gli alberi di ulivo divorati dalle fiamme. Distrutto un intero allevamento di lumache, della LumaFarm Bio, azienda con sede proprio a Vittorito. Danni ingenti, che sarebbero potuti essere ancor peggiori senza l’intervento dei vigili del fuoco. Tre le caserme che hanno inviato le rispettive squadre: Sulmona, Popoli e L’Aquila. Uno sforzo considerevole, a cui raramente la Valle ha assistito, se non per i roghi del Morrone.
Le fiamme sono state domate con i lanci dei due elicotteri nei cieli peligni, con rifornimenti di acqua nel lago di Campotosto. In strada anche volontari e residenti, che hanno difeso le rispettive vigne creando un cordone umano. Sull’incendio ora indagano i carabinieri-forestali. La strada battuta è quella colposa. Il rogo sarebbe nato dalle sterpaglie bruciate. Una pratica vietata in estate, per via delle temperature elevate e del vento. Insomma, il buonsenso non è stato di casa. O quantomeno non sono state messe in atto tutte le misure necessarie per evitare un disastro.
Intanto, sulle aree colpite dalle fiamme vola un drone. E’ il momento della conta dei danni per Vittorito. “Solo” economici, fortunatamente.
Commenta per primo! "Incendio a Vittorito: indagini in corso. Possibile pista colposa"