Incendi e terreni, a rischio fondi Pac e Psr per gli allevatori

Mentre i canadair volano ancora sulle nostre teste alle prese con gli ultimi focolai che non voglio saperne di spegnersi, Confagricoltura Abruzzo avanza le prime perplessità circa i pascoli che non potranno più essere effettuati sui terreni interessati dai roghi, così come altre attività. E’ l’art.10 della legge 335/2000 a volerlo: l’interdizione a qualsiasi attività per ben 10 anni, compreso quel rimboschimento che preoccupa un pò tutti gli abitanti delle zone colpite, la paura è il rischio d’infiltrazioni da parte di organizzazioni criminali.

Ma tornando a pascoli ed allevatori, le conseguenze sono state assai gravi per questi ultimi a detta di Concezio Gasbarro, presidente di Confagricoltura Abruzzo. Con il bestiame costretto a rientrare in azienda, infatti,  si è verificato “un aumento esponenziale dei costi di produzione dovuto all’alimentazione di almeno 3 mesi (settembre/novembre) con foraggi prodotti o acquistati a carissimo prezzo vista anche la scarsità della produzione dovuta alla lunga siccità, per questo dovrà intervenire il governo con degli aiuti specifici previsti per le calamità naturali” spiega Gasbarro. Il problema più grave, tuttavia, potrebbe essere l’impossibilità di accesso ai fondi Pac e Psr per i quali è necessario garantire ai pascoli un periodo minimo di pascolamento.

A proposito è stato interessato l’assessore regionale Agricoltura, Dino Pepe, così da sottoporre tali preccupazioni al ministero competente.  “Occorre garantire- prosegue Gasbarro- il pagamento integrale degli aiuti alle aziende agricole, per questo è necessario emanare opportune disposizioni che riconoscano la causa di forza maggiore al fine di evitare che le aziende agricole interessate, oltre ai danni subiti per effetto dell’incendio si vedano decurtati o addirittura revocati gli aiuti”. Da verificare anche se le aziende che hanno contratti con i comuni possano usufruire degli aiuti nonostante i pascoli siano stati interdetti da cause di forza maggiore.