Si è tenuto oggi nel palazzo pescarese della Regione di viale Bovio la riunione tecnica convocata dal presidente Luciano D’Alfonso sul rimboschimento. Diverse le città della Valle Peligna rappresentate: Sulmona, Pratola Peligna, Roccacasale, Prezza, Pacentro e Raiano. Assente invece l’assessore alle Aree interne Andrea Gerosolimo, che solo ieri aveva dichiarato di voler assecondare la volontà del territorio contro ipotesi di rimboschimento, mentre era presente il direttore del Parco nazionale della Majella Oremo Di Nino.
Gli interventi sono stati tutti orientati a chiedere a D’Alfonso che la priorità venga data alla messa in sicurezza del territorio soprattutto per quanto riguarda il rischio idrogeologico e la bonifica del materiale arso. D’Alfonso dal canto suo ha dato ascolto alle diverse sensibilità cercando di portare il discorso verso il rimboschimento scontrandosi però di fatto contro il disinteresse più o meno conclamato dei rappresentanti dei territori.
Fuori dal palazzo c’erano tanti cittadini che da settimane chiedono che non vengano fatte speculazioni sulle loro montagne. Un centinaio circa che dal microfono appositamente allestito hanno ribadito quanto emerso in questi giorni di assemblee pubbliche e conferenze stampa: priorità alla messa in sicurezza del territorio e un secco e deciso no al rimboschimento.
Nel tavolo tecnico ci si è lasciati con l’impegno di individuare una delegazione di circa cinque sindaci che accompagneranno il governatore dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per discutere direttamente con i massimi livelli di quello che sarà il post-incendio. D’Alfonso c’ha tenuto a precisare che tutte le valutazioni del caso verranno affidate ad una commissione ad hoc interamente composta da tecnici dipendenti della Regione.
Nel frattempo, soprattutto nell’intento di supportare la richiesta di emergenza nazionale, ha chiesto ai singoli territori di compilare una scheda con i danni riportati. Anche perché, come sostenuto dal sindaco di Pratola, Antonella Di Nino, non è pensabile che i Comuni si accollino spese che non possono sostenere. “Ho chiesto alla Regione Abruzzo di muoversi per prevedere il ristoro non solo delle spese sostenute dai Comuni nella fase dell’emergenza e rubricate nella somma urgenza – ha detto la Di Nino -, ma anche per quelle che graveranno nella fase successiva, a partire dalle spese relative, ad esempio, per la pulizia delle linee tagliafuoco, della loro messa in sicurezza e per i canali di scolo e tracimazione delle acque. È fondamentale per la tenuta dei conti del Comune. Così come appare necessaria la proroga dei termini del PSR che scadono il 15 settembre, dal quale possono arrivare nuovi e importanti finanziamenti per le attività di manutenzione generale dei nostri boschi”.
“Va pensato un progetto ecosostenibile, elaborato su basi scientifiche – ha detto D’Alfonso -, che prenda a bersaglio la parte di territorio lesa; se ne occuperà il direttore Primavera con un gruppo di esperti da individuare ad hoc per le materie di riferimento. La presenza di resti di legna bruciata e di ceneri si configura come emergenza immediata da fronteggiare per evitare che i prossimi eventi metereologici come pioggia e neve possano trasportarli a valle creando pericolo nelle zone abitate. Questo è l’elemento sul quale bisogna definire interventi mirati per i quali ho richiesto analisi dettagliate ai sindaci, che hanno contezza sicura dei loro ambiti. Con questi dati torneremo ad incontrarci presto per assicurare la massima celerità alle iniziative più opportune e concertate con i territori”.
Quindi le “lacrime di coccodrillo” sulla prevenzione, sulla necessità di creare un “sistema flessibile” e quella di “avviare un processo di rifunzionalizzazione dei forestali interessando i livelli governativi, come già accaduto in via sperimentale in Abruzzo”.
Dall’agenda sembra insomma scomparire la parola rimboschimento, anche se è stato il sottosegretario Mario Mazzocca a ipotizzare differenziazioni a seconda dei casi.
Il governatore è proprio un maestro. A quanto pare è molto sollecito a badare più a mettere le pezze,dicasi rimboschimento, che a pensare a come evitare il disastro. Lo so, il parco Maiella ha i suoi tutori, ma non è detto che lui, governatore della nostra regione, non debba sovrintendere a ciò che c’è da conservare,tutelare e prevenire. A cose fatte, tutti sono capaci a dire ed a fare. Cade una casa,la risposta pronta non è “non vi preoccupate ,la rifaremo” (con i soldi di Pantalone tutto è possibile) ma chiedersi,dove abbiamo sbagliato, dove abbiamo fallito,quali sono i rimedi per non sbagliare più? Ecco, nel caso specifico,quali sarebbero i rimedi per evitare altri incendi che hanno massacrato,non solo il Morrone, ma ettari ed ettari di patrimonio boschivo italiano? E non è che succeda una tantum,che si potrebbe pure tollerare, ma ogni anno, un appuntamento immancabile. Nella foto si vede una “tavolata” delle grandi occasioni,con a capo il governatore ,il quale alla fine,come dice l’articolo, ha virato secondo i suoi desiderata.”Va pensato un progetto ecosostenibile, elaborato su basi scientifiche – ha detto D’Alfonso -, che prenda a bersaglio la parte di territorio lesa; se ne occuperà il direttore Primavera con un gruppo di esperti da individuare ad hoc per le materie di riferimento”. Qualcuno ha capito cosa significhi e che cosa dovrebbe fare la commissione e con quali commissari? Se lo ha capito me lo spieghi,papale papale. Una cosa io ho capito, che molte persone in quel tavolo sono andate ” a pestare l’acqua nel mortaio” o se preferite “a menare il can per l’aia”, andate a perorare ben altro e non la commissione che pensasse ad “un progetto ecosostenibile”, ma chiedere che non sia fatto il rimboschimento ,né ora né mai. Non bisogna dare nuova legna da ardere ai piromani. Piuttosto pensare a come preservare quella che ancora c’è. Questo lo capirebbero anche quelli “de coccio” come dicono i romani.
ragione da vendere,oltretutto per i parchi naturali,a tema,ecc, e’ tutto gia’ pronto,esistente creazione,manutenzione cura,sicurezza in generale,prevenzione incendi studiato,analizzato,
esaminato,approfondito,controllato,considerato,ecc,ecc, con rimedi, soluzioni,alternative…
da considerare anche una pubblicazione parco nazionale d’abruzzo,lazio e molise…quindi non nuovi incapaci,gruppi di incompetenti indicati da cialtroni con a capo un dirigente che di certo non si distingue per efficienza,con soluzioni ed opere concrete, fattibili….piu’ per piste ciclabili dal mare alla montagna,ovvie le ragioni trasporto acqua,nel caso di incendi,da comprendere c’e’ poco, anzi nulla,sono degli inetti,inconcludenti, potrebbero amministrare
un condominio,forse,con poche famiglie,naturalmente….o no?