“L’assunzione dell’incarico di responsabile del 3° e 4° settore presso il Comune di Sulmona da parte di chi abbia, nei due anni antecedenti, esercitato attività professionale retribuita dal medesimo ente locale appare integrare una violazione del divieto di cui all’art 4 co. 1 lett. C) d.legs 39/2013”: è una censura pesantissima quella che l’Autorità anticorruzione ha fatto recapitare al Comune di Sulmona in merito alla assunzione, ex art 110, del dirigente Amedeo D’Aurelio. Una violazione nel principio di incoferibilità degli incarichi che ha spinto l’Anac a comunicare l’apertura ufficiale di un procedimento nei confronti di palazzo San Francesco per violazione dell’attività di vigilanza.
In altre parole il Comune di Sulmona non poteva dare l’incarico a D’Aurelio, perché, contrariamente a quanto stabilisce la legge, aveva assunto per conto del Comune incarichi di assistenza al Rup in molte procedure avviate, violando così il principio del conflitto di interessi. Il Comune ora potrà presentare memorie entro venti giorni ed entro centoventi dovrà essere definito il procedimento che “può concludersi con l’adozione di un atto di accertamento di specifiche fattispecie di incoferibilità e incompatibilità”. Il che vorrebbe dire, di nuovo, da capo, nonostante l’ordinanza del Tar, l’ipotesi di annullamento di tutti gli atti assunti dal dirigente in questione (questa volta però a partire dalla data della sua prima assunzione nel gennaio del 2020), compreso, ovviamente, quello del concorso da dirigente le cui prove orali sono state fissate appena ieri.
L’Anac evidenzia come D’Aurelio prima di essere assunto al Comune di Sulmona, abbia per lo stesso svolto incarichi professionali rilevanti per “una moltitudine di opere pubbliche”: assistenza al Rup nei lavori per lo stadio Pallozzi, per la ristrutturazione dello stabile del giudice di Pace (ex Omni), per gli interventi di riqualificazione del centro storico nel 2017, per il progetto di Spazio Ovidio nell’ex convento di Santa Caterina, per il ponte di via Gorizia, per l’adeguamento sismico della scuola Serafini, per il Collettore Turistico e l’area camper, per l’adeguamento e miglioramento strutturale di palazzo san Francesco. In quello che a suo tempo già definimmo “un dirigente a capo dei suoi ex capi”.
“In considerazione della quantità e qualità dei predetti rapporti professionali intercorsi tra il soggetto interessato e l’ente locale – scrive l’Anac -, si ritiene che l’attività svolta dall’ing. D’Aurelio non possa essere definita quale prestazione di lavoro autonoma occasionale, intesa come qualsiasi attività di lavoro caratterizzata dall’assenza di abitualità, continuità e coordinazione”. In sostanza si mette in serio dubbio la legittimità dell’assunzione e degli atti conseguenti che, per il Comune di Sulmona, si trasformerebbe in un disastro amministrativo.
Ma quando manca per questi pezzenti di amministratori di tolgono da c…..i