Per loro si sono aperte ora le porte del carcere: una condanna a sei anni e otto mesi di reclusione per l’accusa di lesioni gravissime. Dopo otto anni da quella sera del 9 marzo 2015 quando massacrarono di botte un giovane ucraino residente a Popoli, atteso sotto casa di notte e colpito con calci e tirapugni fino a fargli perdere i sensi. Un delicato intervento chirurgico all’ospedale di Pescara e gli effetti di quella mattanza che la vittima subisce ancora oggi.
Per Omar Albanese, 33 anni di Pratola Peligna, si sono aperte questa mattina le porte del carcere di via Lamaccio, dopo che i carabinieri della compagnia di Sulmona sono andati a prelevarlo nella sua abitazione. Del suo compagno di spedizione, Pietro Cavaliere, coetaneo residente a Popoli, si sono invece perse nel frattempo le tracce, probabilmente fuggito all’estero.
I due consumarono un vero e proprio agguato ai danni della vittima, mossi verosimilmente da contrasti dovuti forse alla droga e che erano stati preceduti da incendi di auto e intimidazioni.
I carabinieri di Popoli impiegarono poco per arrestarli, indirizzati da alcuni riscontri avuti sui social e dal fatto che poi durante gli interrogatori i due crollarono, l’uno accusando l’altro.
8 anni ci sono voluti…