“Non è assolutamente vero – scrive l’assessore al Sociale Pierino Fasciani – che il Comune di Sulmona non ha risposto all’avviso pubblico regionale finalizzato all’ottenimento di contributi all’inclusione sociale. Il Comune di Sulmona ha partecipato al progetto denominato Think Tank Agorà, in qualità di ECAD dell’Ambito Sociale Distrettuale n. 4 Peligno, in partenariato con il Comune di Avezzano (capofila di progetto) e gli Ambiti n. 6 Sangrino e n. 2 Marsica”. Il motivo del non essere stato capofila il Comune di Sulmona nel progetto, sostiene l’assessore, sta nel doversi anche accontentare e riuscire ad avere più possibilità di vincere il bando facendo rete con la Marsica e l’Alto Sangro.
L’amministrazione comunale ad onor del vero, prima della scadenza del bando è stata sollecitata da alcuni sindaci del territorio a fare lei da capofila del progetto, includendo le altre realtà peligne, ma questo appello non è stato ascoltato. Certo è che se il Comune avesse programmato per tempo la sua partecipazione, facendo rete con il territorio peligno e mettendo al centro della sua proposta un edificio ben più appetibile come ad esempio l’Abbazia Celestiniana e non il Centro Giovani, questo difficilmente avrebbe avuto rivali.
Ma presentare progetti comporta la necessità di un avere un apparato capace di supportarli e soprattutto una rete con le altre amministrazioni del territorio, che al momento non pare proprio essere nelle corde dell’amministrazione sulmonese.
Il bando Agorà, vorrebbe creare in Regione quattro centri di aggregazione sociale e di servizi sociali, educativi e per il lavoro, capaci di auto sostenersi nel medio periodo. Perché questo andrebbe fatto proprio al Centro Giovani e non altrove è presto detto dall’assessore: per rilanciarlo e potenziarlo. Peccato però che proprio al Centro Giovani, sia stata staccata l’acqua da più di due mesi, rendendo impossibile l’utilizzo dei servizi igienici, mentre cosa ben più grave, durante l’inverno si è rotta la caldaia e non è stata riparata, cosa che ha costretto i partecipanti alle attività, soprattutto bambini che vi si recano per le lezioni di musica, a svolgere le attività al freddo e con i giubbini indosso.
Fasciani dal canto suo assicura di essersi recato dal dirigente D’Eramo, pregandolo di risolvere le criticità del Centro Giovani, ma attualmente nulla è stato fatto. “Il nostro scopo – conclude Fasciani – è quello di rendere rilanciare il Centro Giovani di renderlo di nuovo fruibile”.
Savino Monterisi
veder morire queste realtà ,quali il Centro di aggregazione giovanile, il Centro di educazione ambientale ed altro, da parte di chi come il sottoscritto ha lavorato sodo per la loro progettazione e gestione FA VERAMENTE RABBIA !!!!