Il successo annunciato è stato assicurato. La Fiera della Neoruralità anche quest’anno ha fatto il botto, la sensibilità sul tema, sulle nuove esigenze in tempo di precariato unita alla ricerca di un quotidiano più in linea con il patrimonio variegato del territorio, la sostenibilità, hanno fatto dell’appuntamento una ricetta corposa. Un flusso continuo di persone, se ne contano 4,5mila in due giorni, hanno animato l’Abbazia di Santo Spirito a Sulmona al Morrone durante lo scorso fine settimana per l’ottava edizione. Un punto di riferimento del settore ormai.
“Il successo di quest’anno- spiega Roberta Viggiani, presidente dell’associazione Movimento Zoè, organizzatrice dell’evento- è stato dovuto anche alla presenza di numerose famiglie, di tanti anziani, di tanti giovani espositori quando prima produttori ed artigiani erano perlopiù persone mature. La gente ha una maggiore coscienza, è venuta sapendo già cosa trovare, non ho dovuto spiegare niente della fiera, è stato detto tutto”.
In un settore, un mondo agli occhi degli “scettici” inconsistente, il lavoro fatto durante la fiera è stato quello di portare esempi concreti di come anche il sistema economico possa funzionare e creare un circolo virtuoso.
L’esempio più eclatante, raccontato durante la fase dibattimentale di ieri mattina, è stato quello del sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli: “Centomila alberi da salvare”. Quelli del suo paese, non solo cittadini da amministrare e tutelare, ma anche faggi come cittadini. I progetti di Pizzoferrato sono tanti e vari, ad opera di un amministratore che non si è arreso al “non si può fare” generale. Lavorando ed approfondendo grazie all’aiuto di diversi tecnici dei vari settori interessati, possibilità tradotte in posti di lavoro per la comunità. E’ il caso di un albergo costruito in un’area pascolo e poi fallito, ricomprato dal comune pronto ora a cederlo alla sua cooperativa di comunità per la gestione. Ed ancora in assenza di una banca è nato lo sportello “volante” (part time) in Comune; e Pizzoil, l’area di servizio sempre comunale, e tante altre idee concretizzate.
Nel piccolo si potrebbe iniziare imparando a conoscere erbe, raccoglierle, lavorarle per portarle in tavola, se n’è parlato durante l’Erbolario di Daniela Di Bartolo. E poi la nuova editoria, i vecchi giochi in legno, lo spettacolo delle marionette come ottima alternativa (questa come altre) alla televisione in casa. Un nuovo modo di socializzare vecchio quanto il mondo, ma che va via via scomparendo a favore di una alienazione pericolosa.
Che la neoruralità non sia solo idee campate in aria lo dimostra anche il tutto esaurito nei bed and breakfast di Sulmona. E se non è economia questa.
Simona Pace
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