Imprese, primo trimestre nero per l’Abruzzo

Le imprese abruzzesi iniziano il 2023 in affanno. A dirlo è lo studio condotto da Aldo Roncio sul primo trimestre dell’anno, che vede il settore con valori peggiori della media nazionale. Basti pensare che in Abruzzo, nei primi tre mesi del 2023, le imprese sono diminuite di 527 unità. In valore percentuale si è perso lo 0,36%, pari a 3 volte il decremento nazionale che è stato dello 0,12%. Una flessione che relega l’Abruzzo al quinto posto nella graduatoria delle regioni d’Italia.

Quello abruzzese, sia in valori assoluti che in valori percentuali, è il peggior risultato negli ultimi 3 anni. I decrementi più alti sono stati registrati a Chieti (‐200 imprese) e a Teramo (‐122 imprese) più tenui quelli di Pescara (‐97 imprese) e dell’Aquila (‐108 imprese). Male l’agricoltura (337 imprese in meno), il commercio, le industrie manifatturiere e la ristorazione. Sorridono, invece, le attività immobiliari (incremento di 41 imprese) e le attività tecnico-scientifiche (+39).

“La fine dell’emergenza Covid -evidenzia Ronci – e quindi degli effetti dei provvedimenti collegati, la ripresa dell’obbligo di restituzione dei finanziamenti garantiti dallo Stato, gli incrementi dei prezzi e un incremento del rischio di insolvenza e probabili nuove chiusure di attività sono le cause del cattivo andamento della dinamica delle imprese. Per questo, le imprese hanno bisogno, a breve, di azioni straordinarie che diano certezze e respiro, mentre nel medio e nel lungo periodo hanno bisogno di un impegno a mettere in atto provvedimenti destinati a migliorare la loro competitività”.

1 Commento su "Imprese, primo trimestre nero per l’Abruzzo"

  1. La cura Marsilio funziona in Abruzzo. Incapacità amministrativa, mancanza di strategie socio-economiche, riforme al palo. Un’accozzaglia di cantastorie da mandare solo a casa.

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