Rifiuti industriali accumulati nell’alveo del fiume Tirino per oltre 1,7 metri di spessore e, al di sotto, sedimenti pesantemente contaminati: mercurio e piombo anche sul fondo del fiume Pescara all’altezza della discarica “Tremonti” e infine rifiuti e terreni contaminati da sostanze pericolose nelle aree circostanti la stazione ferroviaria di Bussi e lungo il tracciato dell’autostrada.
Questo il “vaso di Pandora del disastro di Bussi” che, denuncia l’organizzazione Forum H2O, continua a “riservare drammatiche sorprese”. Come conferma la nuova ordinanza con cui la Provincia di Pescara ha imposto a Edison di “mettere in sicurezza e bonificare anche i sedimenti del fondo dei fiumi Tirino e Pescara che presentano tratti pesantemente contaminati da piombo, mercurio, arsenico ed altre sostanze inquinanti”. Oltre ai siti lungo le sponde dei due fiumi e nell’area limitrofa alla stazione di Bussi, all’interno del Sito Nazionale di bonifica di Bussi dove è stata accertata nel soil gas una contaminazione da naftalene, sostanza usata nel trattamento delle traversine ferroviarie, inquinamento per cui responsabile è stata individuata RFI.
“La quinta ordinanza emanata in questi anni dalla Provincia” ricorda Forum H2O che dal 2016 aveva sollevato la necessità di individuare i responsabili della contaminazione e oggi plaude a quella che la stessa organizzazione definisce “una pietra miliare nel lungo processo di bonifica del sito”. Perché obbliga Edison ad intervenire su aree molto vaste, compreso il fondo dei due fiumi Tirino e Pescara oggetto in questi anni di accertamento da parte del corpo di polizia provinciale. Un “lavoro certosino – continua Forum H2O – che finora ha retto in tutti i gradi della giustizia amministrativa cui Edison si era rivolta per chiederne l’annullamento”.
Purtroppo dopo 17 anni dal sequestro delle prime discariche, ricorda la scrivente organizzazione, ancora lente procedono le attività di bonifica che, in alcune aree non sono mai partite. Per colpa anche del ministero dell’Ambiente che, conclude Forum H2O “non sta facendo rispettare i tempi previsti dal Testo unico per l’ambiente” con la conseguenza che a Bussi, “dopo quasi due decenni, si continuano a trovare rifiuti e sostanze pericolose nell’ambiente e addirittura nell’alveo dei fiumi”.
OLTRE AI VERTICI EDISON BISOGNA INDAGARE CHI AI TEMPI GESTIVA LA COSA PUBBLICA NOMI E COGNOMI DI POLITICI DELL’EPOCA CHE DI CERTO ANCHE SE MAGARI NON HANNO CONTRIBUITO DIRETTAMENTE SPESSO E VOLENTIERI RIMANGONO COMPLICI SILENTI.