Il Tar respinge i ricorsi elettorali. Udc e resti legittimi

Dopo il respingimento del ricorso del centrosinistra contro il Movimento 5 Stelle per l’attribuzione dei seggi in consiglio regionale, arriva anche quello per il ricorso contro la legittimità della lista dell’Udc e contro il calcolo dei resti che ha portato alla elezione di Sclocchi, Febbo, Santangelo, Scoccia e Mariani, anziché Iampieri, Berardinetti, Montepara, Bellisario e Trifoni.
Il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto ieri le richieste fatte dai ricorrenti, reputando corretto il calcolo dei resti e legittima la presentazione della lista Udc, contro cui i ricorrenti lamentavano il fatto che non avesse raccolto le firme, nonostante, contrariamente a quanto previsto dalla legge, il gruppo non sia rappresentato in parlamento e in consiglio regionale.
“Il regolamento della Camera dei deputati – scrivono i giudici amministrativi – consente la formazione di componenti politiche in seno al gruppo misto, a condizione che vi aderiscano un numero di deputati non minore di tre, ‘i quali rappresentino un partito o movimento politico, la cui esistenza, alla data di svolgimento delle elezioni per la Camera dei deputati, risulti in forza di elementi certi e inequivoci, e che abbia presentato, anche congiuntamente con altri, liste di candidati ovvero candidature nei collegi uninominali’. L’eccezione alla raccolta delle firme è riferibile anche alle componenti politiche del gruppo misto e quindi anche alla componente di cui la lista contestata è espressione, posto che essa rappresenta un partito o movimento politico di indiscutibile consistenza nazionale”. In sostanza la lista regionale di Udc-Idea_Noi con l’Italia, pur non avendo un suo gruppo ma facendo parte del gruppo misto, è comunque assimilabile al gruppo parlamentare di Noi con l’Italia-Usei. Ma il Tar va anche oltre l’interpretazione del regolamento, ponendo la questione in termini di rappresentatività elettorale: “Nel caso di specie, il consenso popolare, quantomeno ai fini del gradimento minimo necessario alla presentazione di una lista, risulta d’altronde ampiamente comprovato dal fatto che la lista in contestazione ha superato finanche la clausola di sbarramento del 2% prevista dall’art. 16 della legge regionale n. 9 del 2013 ed eletto un proprio rappresentante.
Ed il principio di rappresentatività risulta confermato dalla circostanza che la lista Udc, Democrazia cristiana, idea, Noi con l’Italia è espressione della componente politica del Gruppo Misto Noi con l’Italia– Usei presente nella Camera dei deputati con dei propri rappresentanti”.
Per Marianna Scoccia e per gli altri consiglieri regionali la cui elezione era stata messa in dubbio ora la legittimazione anche da parte del Tar a lavorare all’Emiciclo.

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