Se l’obiettivo era quello di educare al senso civico e al rispetto per il bene comune, la giornata di Let’s clean up Europe, che ieri ha coinvolto cinquecento persone al parco fluviale, non sembra aver sortito grandi risultati.
Perché riposte le ramazze di giorno cittadini ed evidentemente alcuni degli stessi esercenti del centro storico, si sono scatenati la notte scorsa in una gara di barbarie.
Lo spettacolo che questa mattina poco prima delle 8:00 si presentava davanti all’Annunziata si commenta a sufficienza con le fotografie: bottiglie di vetro e bicchieri di plastica lasciati sulla scalinata del plesso monumentale, lattine e confezioni di patatine sparse ovunque e, soprattutto, una decina di bustoni dell’immondizia accatastati in bella mostra davanti ai giardinetti: una discarica, quest’ultima, abusiva e non autorizzata che non ci vuole molto a capire chi l’abbia realizzata. Basterebbe una deduzione logica o tuttalpiù un semplice controllo delle telecamere di videosorveglianza che in quel tratto della città dovrebbero funzionare ed essere attive, per risalire ad autori e responsabilità.
Così questa mattina stessa la polizia municipale ha provveduto ad elevare sette contravventizioni ad altrettanti gestori di bar e locali dislocati tra l’Annunziata e piazza XX settembre (dove lo spettacolo non era da meno): 50 euro di multa e un invito a cambiare registro.
I civili, quelli che i rifiuti li differenziano pazientemente, chiedono che vengano presi provvedimenti più definitivi: perché vanno anche bene gli schiamazzi fino a tardi e i fiumi di birra, ma non va bene, proprio no, la violenza a cui l’immagine della città viene puntualmente sottoposta ogni domenica mattina, con i turisti che restano sbigottiti davanti a scene da terzo mondo.
Il calendario della raccolta porta a porta, d’altronde, è noto a tutti da gennaio scorso e agli esercenti del centro storico da sei anni, eppure tutti o quasi fanno finta che la domenica sia giorno di raccolta (perché non si spiegherebbero quei bustoni lasciati lì), con gli addetti allo spaiamento costretti a fare lavoro extra e di conseguenza a trascurare il resto della città.
Qualcosa non funziona, insomma, nel senso civico di chi quei rifiuti li abbandona e nell’organizzazione del servizio rifiuti che dovrebbe, dal canto suo, venire incontro alle diverse esigenze degli operatori (prevedendo ad esempio un passaggio di raccolta e non solo di spaiamento la domenica mattina).
Anche perché siamo solo all’inizio: la bella stagione alle porte accentuerà di settimana in settimana il fenomeno.
Purtroppo da noi il senso civico resta ancora una chimera. Ben venga organizzare giornate ecologiche anche con i più giovani, ma se lo stesso giorno alcuni di questi giovani partecipanti, finito il proprio compito sotto il ponte, lasciano incuranti a terra, sopra lo stesso ponte, bicchieri di plastica, ed altri li guardano senza battere ciglio, resta forte il dubbio che la strada intrapresa sia solo di facciata.
Per quanto riguarda i bar poi mi piacerebbe capire quale sia l’orario di chiusura degli stessi. Lungi da me essere proibizionista ma forse se si continua anche alle 4.00 a vendere alcolici i risultati non possono che essere quelli visti in foto.
Bisognerebbe ogni tanto andarsi a rileggere i grandi pensatori del passato. Ecco per esempio un brano espunto da la “Repubblica di Platone”cap.VIII.— “Quando la città retta a democrazia si ubriaca di libertà confondendola con la licenza, con l’aiuto di cattivi coppieri costretti a comprarsi l’immunità con dosi sempre massicce d’indulgenza verso ogni sorta di illegalità e di soperchieria; quando questa città si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per potere continuare a vivere e ad ingrassare nel fango; quando il padre si abbassa al livello del figlio e si mette, bamboleggiando, a copiarlo perché ha paura del figlio; quando il figlio si mette alla pari del padre e, lungi da rispettarlo, impara a disprezzarlo per la sua pavidità; quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa, possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e ci è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine; c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle? etc.etc.”Così la democrazia muore: per abuso di se stessa.
E prima che nel sangue, nel ridicolo”. Allora Platone si riferiva ad Atene, ora c’è da riferirsi alla situazione politica attuale e passata,che si è ripercossa su tutto il territorio nazionale. Figli che spernacchiano i genitori, scolari che insieme ai genitori picchiano i loro insegnanti, degrado ecologico e cittadino, governi ridicoli,uno più ridicolo dell’altro con una nazione che viaggia con un debito pubblico di 2300 miliardi,gente che occupa le abitazioni altrui…Platone lo diceva qualche migliaio di anni fa. Come dire che il genere umano è incorreggibile.