Si era battuto per farlo rimanere a Sulmona, ma ora il sindacato della Uil penitenziari chiede l’immediata chiusura del cosiddetto “repartino” dell’ospedale Annunziata, ovvero l’area del nosocomio dedicata al ricovero e alla cura dei detenuti del carcere di via Lamaccio.
Struttura insicura “che si trova sotto i quattro piani dell’ala ospedaliera più insicura – scrive il segretario territoriale, Mauro Nardella – una vera e propria trappola per topi nella quale stazionano e sono costretti a stazionare agenti di polizia e detenuti del carcere di Sulmona”.
Nell’elenco degli ambulatori da trasferire entro maggio nella vicina palazzina della San Panfilo, infatti, non è compreso il “repartino” che, stando a quanto dice il sindacato, dovrebbe essere destinato a restare nell’ala inagibile dell’Annunziata fino a quando non sarà costruito il nuovo ospedale.
“Meglio trasferire tutto all’Aquila nelle more dei lavori – continua Nardella – visto che a Sulmona non sembrano esserci locali idonei ad ospitare il servizio”.
La Uil vuole risposte immediate dal manager Rinaldo Tordera al quale ha inviato una lettera “non escludendo, qualora non verranno adottate le giuste misure, di ricorrere alla componente magistratura”.
bene…qui tutti reclamano diritti,per i cittadini non ci sono i denari,motivo per la sospensione dei servizi,anche se pagati (tasse) quelli in parola sono ridotti,molti sospesi, in altre strutture,tickets ovunque e per qualsiasi ragione…mentre i sindacati chiedono un raparto dedicato ai detenuti…incredibile,ovvie le ragioni visibilita’,vanita’del dichiarante !
Sotto gli occhi di tutti: quando arriva un detenuto in ospedale,sirene,scorte,priorita’ assoluta,non esistono altre emergenze,prima di tutti il detenuto,come se fosse un eroe…mentre per gli onesti Cittadini nulla e poi nulla,solo tickets,code,liste di attesa…sempre se non muori prima….o no?
Domanda quando i doveri?