Lo aveva chiesto già da tempo, che a stare dietro a tutto proprio non ce la faceva. Ancor meno ora con il Pnrr e una montagna di lavori pubblici da smaltire, lasciati spesso a metà e senza sufficienti fondi. Così Franco Raulli, dirigente di palazzo San Francesco, ha mollato il Terzo settore, quello dell’Urbanistica, che il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero, con decreto sindacale, ha trasferito l’altro giorno alla segretaria comunale.
Sarà lei, almeno fino alla fine dell’anno, infatti, ad occuparsi di questo settore che oltre all’Urbanistica comprende le Attività Produttive e l’Edilizia e dove, se non altro, si è aggiunto da poco un altro addetto a quello, l’unico, che era rimasto in fondo al corridoio a destra.
Il carico di lavoro del Quarto settore, di cui Raulli è titolare, d’altronde, è di per sé già tanta roba: Protezione civile, Ricostruzione post-sisma, Lavori Pubblici, Manutenzione, Ambiente ed Energia, Innovazione tecnologica, Demanio e Patrimonio. Ci vorrebbe un esercito solo per archiviare le pratiche negli scaffali.
Specie ora che con il Pnrr l’impegno per le strutture comunali è diventato particolarmente gravoso. Solo nell’area tecnica il Comune di Sulmona con i fondi del Piano di ripresa e resilienza conta tre progetti già approvati (l’efficientamento energetico del cinema Pacifico e del teatro Caniglia e la demolizione e ricostruzione della materna di via L’Aquila e del Centro per l’impiego) e due in attesa di graduatoria (palazzo Pretorio e il rifacimento del teatro). Ma potrebbero e dovrebbero arrivarne altri con i bandi per la seconda tranche di finanziamenti che stanno per uscire. Senza contare i lavori pubblici aperti: le scuole, le strade, la manutenzione.
Non si poteva insomma aspettare oltre, come pure era stato pensato: con il concorso per il dirigente-comandante della polizia municipale (che lunedì vedrà con il passaggio del regolamento in commissione l’auspicato sblocco), infatti, la macro dovrà essere completamente rivoluzionata e le funzioni e i servizi meglio distribuiti sui quattro (più uno) dirigenti che entreranno in organico.
Il carico di lavoro e responsabilità in capo ai Comuni, resta comunque troppo: tant’è che l’altro giorno l’assessora Catia Di Nisio ha riunito i sindaci del territorio con l’intento di sottoscrivere una lettera da inviare alla Regione, al governo e all’Anci, per chiedere di sgravare gli enti locali di responsabilità e compiti per i quali non vengono forniti né fondi, né personale.
“Ci scaricano la responsabilità della gestione dei fiumi e del dissesto idrogeologico ad esempio – spiega la Di Nisio – ma non ci danno alcuno strumento per la gestione, con la responsabilità che però rimane in capo ai Comuni. E’ un’assurdità a cui bisogna in qualche modo rimediare”.
Nel privato ti caccerebbero a pedate, giustamente!
Il rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali è già previsto e finanziato nel PNRR
Per il potenziamento della capacità amministrativa degli enti locali nell’attuazione del PNRR sono state adottate specifiche norme…
…peccato mortale lasciarle disapplicate…
Mammamia! Comunque era prevedibile, da anni si parla della necessità di un intervento sulla macchina amministrativa. Ma il sindaco di Piero non ha la delega al personale? E in un anno dalla sua elezione in quale incisivo modo ha lavorato sulla riorganizzazione degli uffici? Forse è stato troppo impegnato a risolvere i problemi della sanità, altra sua delega. Poi con tutto il rispetto per l’assessora che c’è la sta mettendo tutta, ma le attiva di coordinamento e le politiche del territorio, soprattutto i rapporti con gli altri sindaci non dovrebbero essere compito del sindaco in persona? Se non altro per una questione di correttezza istituzionale! C’è più di qualcosa che non funziona ma una cosa è certa: ottobre 2021 – ottobre 2022, un anno di nulla!