Mercoledì 20 novembre, su convocazione del presidente Lucio Zazzara, alla Badia Morronese, si è tenuto il primo incontro del comitato promotore di un nuovo ambizioso progetto del Parco della Majella dal titolo: “Il patrimonio delle miniere e delle cavità naturali nel territorio della Majella: percorso nella storia, nella società e nella natura geologica”. Al tavolo, che in futuro sarà allargato anche ad altri comuni del Parco e non solo, hanno partecipato, oltre al presidente Lucio Zazzara, Alessandro D’Ascanio, sindaco del Comune di Roccamorice, Simone D’Alfonso, sindaco del Comune di Lettomanoppello ed Arianna Barbetta, assessora al Comune di Lettomanoppello e la geologa Elena Liberatoscioli responsabile dell’Ufficio S.I.T. – Informatica-educazione Ambientale dell’Ente Parco Nazionale della Majella.
Il tavolo si è posto l’obiettivo di definire un’impostazione metodologica in grado di identificare nel Parco Nazionale della Majella il soggetto promotore di azioni tese allo studio ed alla valorizzazione del patrimonio geologico del Parco, con particolare riferimento alle miniere ed alle cavità naturali. Il progetto si propone quale elemento complementare al riconoscimento da parte dell’UNESCO del “Geoparco della Majella”, accentuando il carattere della fruibilità e la funzione conoscitiva del patrimonio geologico mirando ad incrementare il grado di consapevolezza, nella popolazione del Parco e nei turisti, del “valore” ambientale del contesto territoriale coinvolto, promuovendo comportamenti coerenti con gli obiettivi di tutela e valorizzazione, propri dell’Ente Parco.
Questo grazie anche a un apposito protocollo di collaborazione che l’Ente Parco ha già stipulato con il Demanio Regionale per la valorizzazione di questi siti minerari che costituiscono a tutti gli effetti un tassello fondamentale del Geoparco della Majella. Così il presidente del Parco Lucio Zazzara: “Dagli studi e ricerche condotte finora, anche in occasione della candidatura del Parco al riconoscimento del ‘Geoparco della Majella’ da parte dell’UNESCO emerge l’esistenza di un patrimonio ambientale e culturale incredibile. Ritengo che il Parco debba contribuire ad incrementare il grado di consapevolezza, nella popolazione del Parco e nei turisti, del valore ambientale del contesto territoriale coinvolto, promuovendo comportamenti coerenti con gli obiettivi di tutela e valorizzazione, propri dell’Ente Parco. Il progetto dovrà rappresentare uno strumento propulsivo e replicabile, da proporre nei vari tavoli di concertazione già attivi e da attivare”.
S.M.
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