La bocciatura del palio della XXVII edizione della Giostra Cavalleresca non sarebbe di quelle gravi, se a darla non fosse stata Rosanna Tuteri. La stroncatura dell’archeologa, con esperienza nella Soprintendenza, è tanto netta quando inopinabile. Con buona pace dell’artista a cui è stata commissionata l’opera, Luna Berlusconi. “Testa di cavallo in verticale – commenta la Tuteri -. Un’immagine triste. Ma credete davvero che una Giostra Cavalleresca, espressione nobile di una Città come Sulmona, può farsi rappresentare da una testa mozza di cavallo, ritratta in un atteggiamento di definitiva sconfitta, senza vitalità né vita?”.
La Tuteri ammette che le sue sono osservazioni soggettive, ma l’assenza di riferimenti agli storici stemmi dei borghi e dei sestieri, o di qualsivoglia rimando alla città di Sulmona o alla manifestazione, è un dato di fatto. Un’immagine che, per dirlo con le parole dell’ex assessore, “parla di morte”. Di certo il palio non ha scaldato l’animo della platea virtuale di Facebook. “Sembra l’insegna di una macelleria equina”, commentano lapidari i fan della Giostra su Facebook. “Un’immagine senza vita, energia e tensione. Un’immagine da mattatoio”, si legge tra i commenti sulla piattaforma social. Insomma, l’opera della Berlusconi porta ad accendere critiche e ironia nelle menti degli appassionati, piuttosto che la bellezza nei loro occhi.
C’è chi ha persino scomodato Francis Ford Coppola, citando la scena de “Il Padrino”, quando nel letto di John Marley compare la testa decapitata di un equino. Per restare nella cinematografia, alcuni hanno paragonato il profilo del cavallo, nero con crine bianche, ai Thestral di Harry Potter. Creature fantastiche, visibili solo a coloro che hanno assistito alla morte di una persona cara.
Viene immediato il paragone con il Drappellone di Provenzano, curato dall’abruzzese Roberto Di Jullo, per l’ultima edizione del Palio di Siena. E c’è chi si domande per quale motivo la tela sulmonese non sia stata consegnata nelle mani dell’artista pescolano. Ma si sa: nemo propheta in patria.
In effetti è un ‘autentica assurdità per non dire altro..Che cavolo c’azzecca.
parlerà pure di morte ma lì d’appresso sono tutti sorridenti…
Mica si potevano strappare i capelli
..fanno finta.
Rimandatelo al mittente e fateglielo rifare.
Ma che è mo su cos..
Concordo con la Tuteri. Non so se l’autrice ha avuto l’opportunità di perdersi e riflettersi negli occhi di un cavallo:un esperienza meravigliosa e indebile che non le avrebbe consentito di realizzare quella “immagine” così lontana da ogni possibile realtà.
Potevamo non dividerci anche su questo?!!!
Certo è che di morte, nella giostra, non sono pochi i riferimenti negli anni..a parte il Palio, diciamo che anche nella scelta delle “regine” c’è una discreta riesumazione..per non parlare della proposta culturale totalmente assente nei giorni off di giostra,l’assenza di manifestazioni d’intrattenimento che possano sfruttare la piazza già allestita per eventi, o nei borghi dove impera il “tipitipitero”…
Non è bello quel che è bello ma è bello quel che piace e a me piace. Ma forse a qualcuno non piace il cognome.
È incommentabile.
Se non si chiamava Berlusconi stavano tutti applaudendo
Oppure se non si fosse chiamata Berlusconi, quei pochi che ora applaudono starebbero, come al solito, a guardare i culi delle ventenni su Facebook.
scopriamo che a Sulmona sono tutti pittori , ho chiesto ad un vero pittore ed è stato zitto. L’ opera non impressiona e quindi un risultato lo ha già avuto , chissà fra 10 anni varrà 100mila € 🤔e poi ? 🤫! un consiglio al presidente Mauruzio ..al momento della consegna , consegnatelo orizzontale ……cambia tutto !!🤗
D’accordo su tutto ma la cattiveria su Taglieri mi sembra evidente e soprattutto ingrata…se di pensa che si deve a lui in gran parte e alvolontariato il successo degli ultimi anni!!
E comunque un’opera d’arte non deve piacere a tutti, ma deve dare emozioni e spunti di riflessione. Altrimenti staremmo sempre a parlare della pace nel mondo.
… se l’opera commissionata era a libera interpretazione dell’artista, c’è poco da “ stroncare” evocando stemmi e nobiltà… l’artista ha “ visioni rappresentative” che sicuramente non collimano con quelle di molti osservatori… altrimenti si commissionava l’opera ad un copista con “ soggetto predeterminato”… ma a piacimento di chi poi?
A quale nobiltà fare riferimento non si è capito, spero non a quella materiale dei “ palazzi medievali”… costruiti con lo sfruttamento fino allo sfinimento di migliaia di “ cafoni”, volutamente tenuti nell’ignoranza e nella miseria sputando sudore e sangue dalla mattina alla sera a zappare le terre di quei “ Nobili” che tanto piacciono a qualcuno…
Davanti ad un’opera del genere c’è da restare… Muti.
Per i “commentatori incommentabili”: riflessione e meditazione. ” E’ una nozione largamente accettata tra i pittori che non importa ciò che si dipinge purchè sia ben dipinto. Questa è l’essenza dell’accademismo.NON ESISTE UNA BUONA PITTURA DEL NULLA”. Mark Rothko ( Marcus Yokovlich Rothkowitz)
E comunque, tanto per restare in tema equestre, è bene ricordare che a caval donato non si guarda in bocca!