Il palazzetto della discordia

Al palazzetto non si possono programmare eventi. E’ la difficoltà denunciata dalle società sportive di basket e pallavolo che più di altre realtà si appoggiano alla struttura di viale XXV Aprile a Sulmona. “Lo sport a Sulmona non trova pace” esordisce Giovanni De Angelis del Sulmona Volley 1963. Quello a cui si riferisce è l’occupazione del palazzetto da parte delle forze dell’ordine per alcuni giorni a cavallo tra settembre e ottobre durante i quali, per forza di cose, dovranno essere sospese le attività sportive e fermati circa 170 atleti impegnati nei due sport.

Un episodio che fa luce, in realtà, su una questione un tantino più ampia ossia il problema degli spazi in città e la loro inadeguatezza a volte, una formula che lede le attività sportive nella misura in cui diventa difficile pensare ad una programmazione ben strutturata soprattutto quando mancano i preavvisi che pure sono previsti da regolamento comunale, 15 giorni per l’esattezza. Il tempo necessario ad organizzarsi appunto, e a non creare accavallamenti.

In un botta e risposta su Facebook, dunque, si apre la polemica spazi sportivi. Se uno denuncia l’altro si difende. Il Comune, infatti, ha fornito le sue spiegazioni sottolineando, innanzitutto, come per ottobre la struttura sia a completa disposizione dell’amministrazione perché non ci sono state concessioni al momento e poi mettendo avanti l’importanza dell’operazione “The Dragon Heart”, organizzata dal IX Reggimento Alpini il 30 settembre, 1 e 2 ottobre, su prevenzione e sicurezza.

Inoltre: “Com’è noto vi sono varie criticità legate ai lavori di ristrutturazione e adeguamento della scuola ‘Capograssi’ e dell’annessa palestra. Situazioni queste che, ovviamente, creano una diminuzione degli spazi da concedere alle associazioni locali.
Con notevole sforzo l’amministrazione sta tentando di far fronte a tutte le richieste e di garantire il proficuo svolgimento delle attività sportive nel territorio”. Quanto basta per aprire ulteriori voragini al già delicato sistema sportivo sulmonese.

Per il palazzetto le problematiche sono anche altre. Ieri le società hanno inviato una lettera all’ufficio manutenzioni per segnalare la questione illuminazione che, dall’ultima manutenzione, pare abbia perso addirittura 13 fari, mai rimontati; c’è il defibrillatore privo di manutenzione da tre anni e che, grazie al sollecito, domattina subirà una prima verifica; mentre se l’area camper viene costantemente ripulita dall’erba alta, il resto, denuncia ancora De Angelis, “è foresta”.

Simona Pace






1 Commento su "Il palazzetto della discordia"

  1. Antonio Rossini | 23 Settembre 2019 at 19:20 | Rispondi

    Non mi risulta che il Palazzetto venga frequentemente utilizzato.
    Abito lì vicino e ci passo davanti tutti i giorni. L’ho visto sempre chiuso, sbarrato.
    Per mia conoscenza da tempo immemorabile!
    L’ultima volta, anni fa, ci vidi partire il sentiero della libertà.
    Vi si erano riparati, nella fase della partenza, per la pioggia insistente.

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