Si respira aria di soddisfazione tra i consiglieri di opposizione in Consiglio regionale perché ieri la terza commissione “Agricoltura, Sviluppo economico e Attività Produttive” ha approvato il Testo unico sul commercio. Parlano di “nuova fase” Berardinetti, Sospiri e Febbo che auspicano, a questo punto, l’approvazione nel Consiglio che si svolgerà il prossimo 12 giugno. “Si tratta di un provvedimento atteso dal 2008 che consente al settore del commercio di avere un quadro normativo fatto di certezze e non più lacune- spiegano i tre in una nota congiunta-. Importante è stato il lavoro svolto dalla Commissione che ha apportato significative modifiche rispetto al testo originario proposto dalla Giunta. Le audizioni e una proficua fase di ascolto delle parti sociali e del mondo del commercio ci hanno consentito di mettere dei punti fermi su questioni cruciali che interessano il settore”.
Adottando il cosiddetto “modello Liguria” il testo mette ordine alla questione della Durc con la previsione della “Carta di Esercizio” e della “Attestazione annuale”. Procedimenti più snelli, ma tuttavia sempre a garanzia della “regolarità contributiva di un soggetto relativamente all’esercizio dell’attività di commercio sua area pubblica, al fine di contrastare i fenomeni di abusivismo nei mercati e nelle fiere- spiega ancora la nota-. La Carta di esercizio è il documento identificativo dell’operatore che esercita l’attività di commercio su aree pubbliche e contiene i dati dell’impresa e dei titoli abilitativi in suo possesso, mentre l’Attestazione annuale è il documento da allegare alla Carta di esercizio che comprova l’assolvimento degli obblighi previdenziali e assistenziali previsti dalle vigenti normative in relazione all’attività di commercio su aree pubbliche, esercitata negli ultimi due anni”.
Contestualmente è stato raggiunto “l’ampliamento della moratoria per l’apertura dei grandi esercizi di vendita che viene estesa anche ai cosiddetti parchi commerciali fino al 31 dicembre 2021”. Fattore che ha messo un freno alla crescita dei grandi parchi commerciali d’altronde fonte di preoccupazioni per le piccole attività. I tre consiglieri, infine, hanno depositato un progetto di legge per “stabilire per i grandi centri commerciali la chiusura per dodici domeniche e altrettante dodici giornate nei giorni di festività comandate. Anche questo testo si muove nella direzione di tutelare i piccoli esercenti e le famiglie dei lavoratori della grande distribuzione”.
S.P.
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