Una campana di bronzo risalente al 1864 restituita alla parrocchia di Santa Maria Assunta di Ripabottoni, attualmente conservata presso il locale museo parrocchiale Paolo Gamba; un antico tomo del 1662 intitolato Gesta Virtutes et miracula B. Ioannis a Capestrano, sottratto dalla biblioteca del convento francescano di Artena sequestrato a seguito del monitoraggio di siti di e-commerce e di cataloghi delle case d’asta; un dipinto risalente al XVIII secolo raffigurante l’Immacolata Concezione restituita alla parrocchia di San Paolo Apostolo di Fiamignano; il recupero di un tabernacolo oggetto di furto nel Monastero della Beata Antonia a L’Aquila, di 144 beni archeologici, 12 documenti archivistici e 2 dipinti olio su tavola del 1600. E ancora quello di 4 iscrizioni su pietra risalenti all’età romana provenienti dal locale sito archeologico Vicus di San Rustico nonché il sequestro, avvenuto a Chieti, di varie monete d’argento di epoca repubblicana e di età imperiale, di epoca tardo antica e di esemplari medievali delle zecche dell’Italia centrale orientale
Queste alcune tra le più importanti attività portate a termine nel 2023 dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila che presenta il bilancio di quella che viene definita “un’intensa attività di prevenzione, contrasto e repressione di fenomeni criminali legati alle attività di scavi clandestini, furti di beni culturali, contraffazione di opere d’arte”. Un bilancio del TPC che, nelle due regioni di competenza Abruzzo e Molise, ha fatto registrare numeri significativi.
Passate dalle undici, del 2022 a sei le denunce di furti, “reati perpetrati per lo più ai danni dei luoghi di culto” come spiegano dal Nucleo Carabinieri impegnato nell’anno trascorso in attività investigative che, in coordinamento con le autorità giudiziarie del territorio, “hanno permesso di denunciare, in stato di libertà, ventuno persone”; indagate per illeciti diversi. Dalla ricettazione di opere d’arte agli scavi clandestini fino a reati commessi a danno del paesaggio. Numeri ai quali si aggiungono quelli delle undici perquisizioni effettuate per recuperare settantacinque beni antiquariali, archivistici e librari, 1681 reperti archeologici e paleontologici. Come le novantanove aree archeologiche e zone tutelate da vincoli paesaggistici o monumentali soggette a monitoraggio, cinquantaquattro controlli in esercizi commerciali nei settori mercatini, antiquariato e fiere e i due controlli museali.
Un’attività preventiva che i carabinieri del TPC hanno svolto in collaborazione con i reparti dell’Arma territoriale, con il 5° e 6° nucleo elicotteri di Pescara e Rieti, con il nucleo subacquei di Pescara e in sinergia con il personale delle Soprintendenze, Archivi e Diocesi.
Controlli che i Carabinieri hanno svolto anche in rete, sui siti dedicati all’e-commerce, con attività che hanno portato a verificare 664 beni culturali attraverso accertamenti fotografici e comparazione con la Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti. Il database dedicato ai beni culturali più grande al mondo, nel quale sono raccolte “tutte le informazioni relative ai beni illecitamente asportati in Italia e negli Stati esteri che richiedono l’inserimento”, 7900 oggetti censiti e 770 mila immagini memorizzate.
Un bilancio, quello del 2023, che non dimentica l’impegno profuso dai Carabinieri TPC nella diffusione della cultura della legalità. Con incontri nelle scuole e stand dedicati tra cui quello allestito durante uno degli eventi più attesi dell’anno La Notte Europea dei Ricercatori svoltasi lo scorso 29 settembre. “Per sensibilizzare le giovani generazioni all’importanza della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale” spiegano i Carabinieri intervenuti anche a numerosi incontri e conferenze organizzate nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia.
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