Un’opera complessa, lavorata su ben 120 metri quadrati di parete e che, ispirata alle Metamorfosi di Ovidio, si proietta, a testimonianza dell’universalità del messaggio ovidiano, in un mondo contemporaneo, tra grafica, computer e il tema della privacy violata.
E’ l’ultimo lavoro degli “Amici del Certamen” che hanno regalato a Sulmona un altro murale di grande pregio, questa volta realizzato sull’edificio di via Marcante dove è attualmente (e si spera ancora per poco) ospitata la scuola primaria Lombardo-Radice.
Il progetto Murale Ovidiano, esce così dalla zona residenziale di via delle Metamorfosi, dove finora si è concentrato, per abbellire anche l’area artigianale, con un’opera firmata da Krayon, “l’artista dei pixel” influenzato dal neoimpressionismo di Seurat e dall’optical art di Vasarely.
Diana e Atteone è il mito trattato dal III libro delle Metamorfosi a cui l’artista originario di Melfi, ma romano di adozione, si è ispirato per la sua opera, nella quale il tema così contemporaneo della violazione della privacy, si aggancia allo sguardo indiscreto e punito (con la metamorfosi in cervo) del cacciatore che osa irrompere nel bagno di Diana e delle sue amiche.
Nulla a che vedere con l’opera di Tiziano, Krayon lavora con i pixel sull’equilibrio cromatico, concentrandosi su Atteone e la sua mutazione e lasciando ad elementi di contorno (il computer per la privacy, la goccia d’acqua per il bagno) i riferimenti al resto del mito.
Realizzata nell’ambito delle iniziative del Bimillenario (passato in verità da sei anni) l’opera è stata finanziata dalla legge apposita che ha visto concludere il suo iter burocratico solo nel 2021 e ha il patrocinio del Comune di Sulmona.
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