Il ministero nero su bianco: “Chiudere il punto nascita”

Il documento è stato trasmesso tra la fine di gennaio e i primi di febbraio, probabilmente mentre Giorgia Meloni si faceva le passeggiate nei corridoi di ostetricia al Santissima Annunziata, il ministro Matteo Salvini annunciava la riapertura degli ospedali o il ministro Giulia Grillo annunciava da Chieti la revisione del decreto Lorenzin. Loro a fare campagna elettorale, i loro ministeri a mettere nero su bianco la richiesta di chiusura del punto nascita di Sulmona.
Quello arrivato in Regione poco prima del voto di domenica scorsa, però, è la certificazione della volontà del governo di cancellare la sigla I804 dalle carte d’identità degli abruzzesi e dei sulmonesi: nella pratica la verbalizzazione, e quindi la presa d’atto e in carico, del parere negativo espresso a fine ottobre dal Comitato percorso nascite nazionale, quello cioè che dava parere negativo alla esistenza in vita del punto nascite di Sulmona.
“In relazione al percorso nascita – si legge nel documento – rimangono in attesa della comunicazione al Cpnn dell’avvenuta chiusura del PN di Sulmona. In considerazione tra l’altro del ritardo con cui la Regione sta procedendo nella attuazione della rete ospedaliera – si legge nella pagina successiva – si chiede di definire un piano di attivazione della rete corredato da un cronoprogramma di: riduzione degli eccessi di discipline (quindi ulteriori tagli, ndr), attivazione delle reti di tempo-dipendenza, attivazione della rete per l’emergenza territoriale con particolare riferimento alla riorganizzazione delle centrali operative ed alla riconversione dei punti di primo intervento (ovvero la chiusura prevista degli ospedali, ndr), attivazione degli ospedali di comunità, chiusura del punto nascita di Sulmona”.
Nero su bianco, più chiaro di così.
Se la Regione non fornirà questo cronoprogramma sarà considerata inadempiente, con quello che questo comporta in termini economici per l’Abruzzo, ovvero il mancato incasso di 70 milioni di euro di premialità per il raggiungimento dei Lea.
Perché una cosa è fare campagna elettorale e promettere provvedimenti di salvaguardia, altra è fare in modo che quelle promesse si trasformino in atti burocratici che impediscono le chiusure.
Sulmona e il Centro Abruzzo dovranno insomma da subito cominciare a presidiare l’Emiciclo.

6 Commenti su "Il ministero nero su bianco: “Chiudere il punto nascita”"

  1. Ed ecco il primo grattacapo regionale!!!

  2. Giustissimo, pane al pane e vino al vino. Ciò dovrebbe essere anche per il Tribunale che serve soltanto a nuocere a Sulmona ed alla finanza pubblica.

    • Mi perdoni, ma quali sono le motivazioni per farle affermare che tribunale e punto nascita nuoccia alla città e al comprensorio?
      Personalmente,il non avere un punto nascita a Sulmona è un motivo più che valido per non invogliare il vivere nella vallata e con tutto il resto a seguire.

  3. GIOVANNI DI NINO | 15 Febbraio 2019 at 12:52 | Rispondi

    Mi dà tutta l’aria della VENDETTA POLITICA! Da una Parte Grillo, il tragicomico (non riesco ancora a capire se parla da politico, in che veste, oppure da proprietario) che rivuole indietro i 700.000 € spesi per l’acquisto di ambulanze “donate” dai consiglieri regionali grillini (richiesta che equivale alla violazione della legge che vieta il voto di scambio), e dall’altra, l’omonima di Grillo, la dottoressa (molto vicina agli anti-vax) che pontifica sulla chiusura del punto nascite di Sulmona. Non ci resta che sperare nella senatrice del M5S di Sulmona (Sulmona), oppure, come nel film di Troisi e Benigni “non ci resta che piangere”!

    • Ma di quale “vendetta” parla se è anche scritto che il.dossier è precedente alla data delle elezioni?
      Qui non è lo Stato (o il Governo / ministero se preferisce), ma la Regione Abruzzo che potendo per legge derogare alle richieste di ristrutturazione delle reti ospedaliere, ha sacrificato l’ospedale con l’avvallo del “fu nostro assessore” e con complice l’intero consiglio comunale che ne dato riscontro favorevole… guarda caso lo stesso Sindaco che ora sta battendo i pugni per ottenere ciò che ha favorito e formalmente cancellato.

  4. Che cattivoni Salvini e la Meloni… mentre Lorenzin l’autrice del decreto che prevede la chiusura del punto nascita, del PD e quindi amica vostra, non dite nulla quella è brava!

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