Se il milione di euro destinato al ponte di via Gorizia deve essere riconvertito per non rischiare di perderlo allora che la riconversione sia davvero di “pubblica utilità” e dirottata su via Turati, a rischio frane e senza fondi al momento. La proposta è del Meetup Amici di Beppe Grillo di Sulmona che tornano sulla questione del fantomatico mega-ponte, bloccato per tutta una serie di vicissitudini. Non piace ai pentastellati l’annuncio dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Sulmona, Nicola Angelucci, che sull’area vorrebbe ora farci una pista ciclabile con belvedere sul Gizio che poco ci azzecca con la “pubblica utilità”.
Strano per i grillini i quali nel ripercorrere la cronistoria di quell’opera, che aveva fatto saltare i nervi a parte della popolazione, ricordano come i lavori svolti fino ad ora non hanno fatto altro che deturpare una zona di notevole pregio storico e naturalistico. Storico per la presenza di Villa Orsini, dove inizialmente doveva essere costruita la rotonda, e naturalistico perchè tra le valutazioni è mancata quella del rischio idrogeologico nonostante la presenza del fiume Gizio. Riportano i Cinque Stelle che “la pubblica utilità sarebbe stata rappresentata dalla necessità inderogabile, di collegare meglio i Comuni dell’Alta Valle del Sagittario all’ospedale di Sulmona, agevolando il traffico nella zona del Crocefisso! Quel progettato scempio, è bene ricordare, risale al 2010, anno in cui ne fu sancita, strano a dirsi, la Pubblica Utilità”.
A distanza di anni lo scempio, denunciano dal Meetup, risiede nel cumulo di terra abbandonato nei pressi del confettificio e nel risarcimento danni richiesto dalla “ditta appaltatrice (scioltasi nel frattempo) avverso il Comune, naturalmente, per averle commissionato un faraonico progetto… senza essere però in possesso dei necessari permessi!”. Progetto approvato con delibera del luglio 2010 in cui si affermava l’assenza di vincoli, neanche per Villa Orsini: “Il parere tecnico fu rilasciato, invero, in totale dispregio delle motivazioni addotte dall’allora comproprietario della tenuta, che aveva esibito e dimostrato al distratto funzionario del ministero competente (la soprintendenza ai beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo), l’esistenza di un preciso vincolo”.
Saltato il progetto, continuano nel racconto i pentastellati, nessuno è mai più tornato su quel milione di euro tranne ultimamente Angelucci (pista ciclabile e belvedere appunto). Il MeetUp propone, dal suo canto, di chiedere alla Regione di cambiarne la destinazione per via Turati, tra l’altro in attesa di 500mila euro di fondi regionali che però non si vedono, “visto che l’intera zona rischia di franare, trascinandosi dietro abitazioni e persone. A che serve altrimenti sistemare l’area camper sottostante? È come ripulire una spiaggia mentre è in arrivo uno tsunami”.
S. P.
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