Il mese di fuoco dell’Abruzzo: 112mila casi in 30 giorni

Il semaforo rosso per il tampone molecolare di conferma scattava oggi, più o meno a quest’ora, e da lì l’Abruzzo ha iniziato a sfornare numeri neri sul fronte contagi. Le prime avvisaglie, però, erano arrivate proprio il 29 novembre con 912 positivi. Un picco che la regione aveva raggiunto l’ultima volta esattamente dodici mesi prima, il 14 novembre 2020, dove i contagiati messi a referto furono 939.

Insomma, il test antigenico ha semplicemente aperto il vaso di pandora, svelando tutti quei positivi che, non passando attraverso il tampone molecolare, erano inconsapevoli di essere stati contagiati. Con i 3.087 nuovi positivi riportati nel bollettino di oggi, il totale dei casi negli ultimi 30 giorni in Abruzzo arriva a 112.505. Praticamente più di tutti i positivi messi insieme fino alla data del 29 dicembre, quando il totale dei contagiati da inizio pandemia (marzo 2020 tanto per intenderci) era pari a 98.633. Appena 30 giorni per superare i numeri degli ultimi 21 mesi, tanto per dare un’idea.

Attualmente sono 108.882 le persone positive in Abruzzo (+2.660), di cui 416 ricoverati in area medica (+4 rispetto a ieri) e 37 degenti in terapia intensiva (-3 rispetto a ieri). I restanti 108.369 sono in isolamento domiciliare (+2659). Il virus continua a mietere vittime, con 5 decessi (di età compresa tra 74 e 96 anni, 1 in provincia di Chieti, 1 in provincia di Pescara, 1 fuori regione e 2 in provincia dell’Aquila).

I nuovi positivi sono 746 in Provincia dell’Aquila, 818 in quella di Chieti, 716 nel pescarese e 684 nel teramano. Fuori regione, invece, sono stati registrati 56 contagi mentre 64 casi sono in corso di accertamento. Aumentano i guariti, i quali arrivano a quota 99.515 (+419 rispetto a ieri).

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