In questi giorni sta suonando la prima campanella dell’anno scolastico nelle varie regioni italiane, ma forse non tutti sanno che in questi stessi giorni di ottanta anni fa, fu impedito a migliaia di bambini di origine ebraica di entrare a scuola dopo che il Regio decreto legge del 5 settembre 1938, fissava i «Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista». Altri decreti furono emanati durante tutto l’autunno del 1938 ed entrarono a pieno regime l’anno seguente. La memoria storica legata alle discriminazioni razziali e all’olocausto degli ebrei è di importanza vitale in tempi agitati dal razzismo come i nostri ed è in quest’ottica che il Miur ha organizzato con 25 docenti provenienti da tutta Italia, un corso di formazione in terra ebraica.
L’Abruzzo era rappresentato dal Liceo Vico di Sulmona, del Polo umanistico, e più precisamente dalla professoressa di storia e filosofia Gelanda Martorella. L’istituto è stato scelto dal Ministero grazie alle iniziative sulla memoria che da anni svolge per i suoi studenti. Iniziative che dal 2009 sono curate proprio dalla proprio dalla professoressa Martorella.
La formazione è stata svolta dallo Yad Vashem, l’ente nazionale israeliano per la Memoria della Shoah, che ha tenuto per gli insegnanti 50 ore di lezione sulla didattica legata della Shoah, con l’approfondimento di nuove metodologie di insegnamento e l’ausilio di ricercatori della materia. Lo Yad Vashem – che significa in ebraico “memoriale e nome” – si occupa dal 1953 di dare un nome a tutte le vittime dell’olocausto ed ha creato un luogo dedicato alla memoria in Israeke.
“Abbiamo studiato l’antisemitismo nell’ottica della non accettazione della diversità – spiega la professoressa Martorella – e questa è la chiave di volta per studiare e comprendere il razzismo attuale ed il ritorno dell’antisemitismo, che è un fenomeno marginale ma ancora presente”.
Dopo il ritorno da Israele, l’istituto Vico diventerà per lo Yad Vashem un punto di riferimento per quanto riguarda la memoria e la ricerca storica sulla Shoah. Per questo fra le prossime iniziative che la scuola ha in mente, spiega ancora la docente, c’è l’intenzione di realizzare una mostra per la Giornata della memoria che non sia solo a disposizione di docenti ed alunni del Vico ma che venga aperta a tutta la città. Inoltre è in cantiere anche l’idea di creare una dispensa nella quale venga raccolta tutta la documentazione sul tema per poter essere messa a disposizione di tutti i colleghi. Del resto la memoria è un ingranaggio collettivo, bisogna prendersene cura tutti insieme se non si vuole che scompaia.
Savino Monterisi
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