Giulia di giallo

E’ un giallo che piace quello di Sulmona, non solo e non tanto quello che ha colorato la notte scorsa il centro storico, quanto quello che ha dipinto venerdì una favola alla villa comunale dove Giulia Latorre, trentenne allieva della polizia penitenziaria che a Sulmona si trovava per il corso e il giuramento, ha scelto trenta rose gialle per dichiarare il suo amore e la sua promessa di matrimonio a Rosy Grano, ventiseienne viceispettrice di polizia.

Un doppio giuramento, ai baschi blu e alla sua amata, fatto nella città dell’amore: una proposta che è rimbalzata dai social su tutti i mass-media nazionali. Perché la storia di Giulia è una storia particolare, iniziata sotto un cognome che le cronache le ha tenute occupate per quasi dieci anni: figlia di Massimiliano, il marò che nel 2012 venne arrestato insieme a Salvatore Girone in India perché ritenuti responsabili dell’uccisione di due pescatori (e poi assolti nel 2022). E perché, soprattutto, Giulia con quella passeggiata sotto un picchetto d’onore, dove alle mitraglie d’ordinanza i colleghi hanno sostituito fiori, ha sfatato in pochi metri pregiudizi e luoghi comuni. Quelli dei Vannacci che in divisa hanno sfilato fino al Parlamento Europeo o che, veri o presunti, hanno fatto escludere una come Eva Grimaldi perché sposata con una donna, sostiene l’ex agente dell’evento sulmonese, dall’essere madrina della Giostra.

Giulia ha raccolto una ad una le rose che i colleghi le hanno offerto al “presentatarm”, le ha racchiuse in un mazzo e le ha offerte alla sua amata. Poi si è inginocchiata e dalla tasca ha estratto un anello, guardando negli occhi Rosy con sguardo convinto e deciso.

“Ha detto sì” ha gioito poi sui social dedicando il suo doppio giuramento, il suo doppio traguardo, alla madre, scomparsa ad appena 52 anni due mesi fa. Quando lei era ad addestrarsi sotto il Morrone, inseguendo il suo sogno in divisa, pensando a quello in abito nuziale.

Piace questo giallo d’amore senza pregiudizi, questo amore che vince protocolli e che sorprende. E ci piace pensare che non a caso Giulia abbia scelto la città di Ovidio e dei confetti, per pensare alla sua nuova vita.

32 Commenti su "Giulia di giallo"

  1. sub lege libertas | 8 Luglio 2024 at 07:12 | Rispondi

    Da Sulmonese ringrazio Giulia, il video ha girato sulle principali testate giornalistiche nazionali regalando un ritorno di immagine notevole alla città dell’amore.
    Tanti auguri alle due colleghe che hanno coronato il loro sogno nella città di Ovidio.

  2. Basta per favore…un mercato dell’apparire,della location più intrigante e della pubblicità gratuita….vuoi dichiarare il Tuo amore? Fallo con la solennità e intimità del momento a noi non interessa. Grazie

  3. Serie A e serie B | 8 Luglio 2024 at 07:21 | Rispondi

    Adesso per parcondicio mi aspetto che venga fatto un articolo per ogni promesso sposo/a

    • Come se di spose e sposi non si parlasse già, è pieno di video in cui sposi e spose si chiedono la mano nelle location e nelle maniere più imbarazzanti. Ora il problema sono loro ovviamente perché due donne.
      Brutta cosa l’invidia l’ignoranza l’arretratezza culturale.

  4. Non mi risulta che la testata Il Germe abbia dia un tale risalto ai matrimoni tra uomo e donna che peraltro credo sia l’unico riconosciuto dalle nostre leggi. Alla faccia della par condicio!
    Non mi sembra che quella pubblicata sia di particolare interesse per la collettività

    • Perché in fondo che notizia sarebbe matrimonio uomo donna? Ha dato semplicemente risalto a una notizia che è balzata alle cronache nazionali piaccia o non piaccia questa è l realtà.
      Mi pare che in Italia esistano le unioni civili altrimenti sarebbe paradossale che due esponenti delle forze dell’ordine celebrano un qualcosa di fuori legge. Però certi commenti fanno ben capire l’arretratezza culturale di un paese che rivendica la libertà di fare nel privato quel che gli pare solo per se stesso e non per gli altri. Si intende la libertà solo per alcuni ma non per tutti. Si pretende che la gente viva secondo i principi di alcuni siano essi religiosi che di costume.

  5. Massimo Del Signore | 8 Luglio 2024 at 08:23 | Rispondi

    “….le hanno offerto…”. Un po’ di ripasso di lingua italiana non farebbe male.

    • Signor Massimo, la ringraziamo per la segnalazione. E’ stato un errore di distrazione, non certo di ignoranza della lingua italiana.

      • Massimo Del Signore | 8 Luglio 2024 at 14:43 | Rispondi

        È sempre onorevole riconoscere un errore, che sia stato commesso o no per distrazione. La mia non era saccenteria, ma un articolo così bello andava corretto per non macchiarlo con un refuso. Grazie s lei.

  6. La donna in giallo | 8 Luglio 2024 at 09:07 | Rispondi

    Dal contenuto e il tono di certi commenti, si capisce perché uno come Vannacci sia arrivato fino al Parlamento Europeo: un insieme di ignoranza e pregiudizi, con quella punta di saccenteria che si accompagna sempre con l’ignoranza, ovviamente. Qualche infarinatura dal mondo reale: il matrimonio – o unione civile tra donne (e uomini) viva dio è riconosciuto dalla legge anche in Italia; il gesto di Giulia Latorre assume un valore simbolico – e quindi giornalistico – moltiplicativo: figlia del marò, donna in divisa che fa una proposta alla sua amata in divisa, location scelta la città dell’amore, la dedica commovente alla madre morta, il modo in cui lo fa. E, infatti, non a caso è una notizia che riportano tutti i giornali e le tv nazionali. In ultimo una considerazione: quale male oscuro vi affligge voi che commentate con tanto livore (compreso chi si sofferma a fare il professore di italiano, anziché esprimere un giudizio nel merito della vicenda), che fastidio vi dà se due persone sono felici e mostrano la loro felicità. Quale torto avete subito, più in generale, dalla vita per essere così acidi e malati?
    Ringrazio Il Germe, Giulia e Rosy, il giallo

  7. Viva Vannacci!!! C’è ne vorrebbero 100.000 come lui!!!!

    • Vannacci tu…. 😂
      uno così non si capisce come possa aver indossato una divisa. È un disonore

    • Quelli che difendono l’Italianità che non sanno scrivere in italiano.
      Un popolo ignorante in balia di personaggi discutibili tra l’altro indagati per peculato, ma si al popolino piace essere perculato

    • Sta tornando baffone | 8 Luglio 2024 at 11:42 | Rispondi

      Il vento sta voltando le spalle ai fascisti di ritorno, a breve come in Inghilterra e in Francia torneranno dove meritano, e rimarrete solo folclore con i vostri busti di Mussolini saluti romani esaltazione di un plotone di esecuzione di nostri concittadini al servizio dei nazisti e traditori della patria

  8. Sta tornando baffone, continua a sognare.

    • Sta tornando Baffone | 8 Luglio 2024 at 12:19 | Rispondi

      E tu continua a baciare il busto di Mussolini e a sognare di tornare all’olio di ricino

      • Negli anni trenta, sotto Stalin, iniziò però un periodo di repressione generale della sessualità (il “Termidoro sessuale”) ed articoli contro l’omosessualità furono introdotti in tutti i codici penali delle Repubbliche sovietiche.[6][9][10]Col decreto del 17 dicembre 1933 e con la legge del 7 marzo 1934, l’omosessualità divenne di nuovo un reato.

        Nel gennaio del 1936 Nikolaj Krylenko, commissario del popolo (cioè ministro) per la giustizia, annunciò che:[11]
        «l’omosessualità è il prodotto di decadenza delle classi sfruttatrici, che non hanno niente da fare […] in una società democratica fondata su sani principi, per tali persone non c’è posto.»

        L’omosessualità giunse così ad essere considerata “controrivoluzionaria” e una “manifestazione della decadenza della borghesia”, tanto che nel 1952 fu scritto nella Grande enciclopedia sovietica:[9]
        «L’origine dell’omosessualismo è collegata alle circostanze sociali quotidiane; per la stragrande maggioranza della gente che si dedica all’omosessualismo, tali perversioni si arrestano non appena la persona si trovi in un ambiente sociale favorevole […]. Nella società sovietica con i suoi costumi sani, l’omosessualismo è visto come una perversione sessuale ed è considerato vergognoso e criminale. La legislazione penale sovietica considera l’omosessualismo punibile, con l’eccezione di quei casi in cui lo stesso sia manifestazione di profondo disordine psichico.»

      • Studia!!! Fascista coi baffi!

        • Sta tornando baffone | 8 Luglio 2024 at 12:51 | Rispondi

          Tocca ricordare in primis che non siamo in Russia, e paradossalmente i principali fans di Putin sono di destra .
          Una volta che ti sei rinfrescato le idee in geografia passiamo alla storia,
          In Italia non c’è mai stato un regime comunista. L’unico regime è stato il fasciamo, che a voi piace tanto, l’unico dittatore è stato Mussolini, Stalin in Italia non c’era, dittatore che si è macchiato di violenze torture e uccisioni di cittadini italiani che non la pensavano come lui, e grazie a chi lo ha tolto di mezzo che gente come voi può esprimere liberamente la sua idea. E tocca ricordare che il suddetto regime con il suddetto dittatore insieme ai nazisti si è macchiato delle infamie più grandi della storia. Ora dire a un fan di baffone, come nel film, che il comunismo è pari al fascismo fa ridere perché qui si elogia una parte politica di sinistra che può aver governato male ma certo non ha commesso gli orrori della parte politica che piace a te che al contrario proprio in Italia ha compiuto vergogne che spingerebbe un qualsiasi sano di mente a prenderne le distanze. E invece ….. ora studia tu e studia non quello che ti pare e soprattutto la storia italiana.
          Ps leggendo le parole che riporti e quelle di Vannacci mi sembra che sei tu quello vicino a quel regime che contesti non io

          • Onorevoli Colleghi! – Ci sono pagine della storia segnate da gravi ingiustizie e delitti che sono state causa di un immenso dolore per il genere umano e che oggi è giusto ricordare.
            Non possono essere ignorate, infatti, le stragi, le deportazioni e le persecuzioni che, in nome del comunismo, sono state perpetrate particolarmente nell’ex Unione Sovietica e anche nelle altre parti del mondo in cui i regimi comunisti hanno imposto la loro feroce dittatura e la persecuzione sistematica degli oppositori.
            Si calcola che siano state circa novanta milioni le vittime di un sistema, come quello comunista, caratterizzato dall’oppressione e dalla violenza, dalle deportazioni, dalla negazione dei diritti umani e delle libertà politiche, civili e religiose.
            A partire dalla Rivoluzione d’ottobre, il regime subentrato al dominio degli zar si macchiò di una lunga serie di delitti allo scopo di eliminare sistematicamente gli avversari politici e perfino intere classi sociali.
            Fu così per i kulaki (cinque milioni), scomparsi a seguito di una carestia creata

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            dal regime comunista, le tragedie dei gulag, le «purghe» staliniane degli anni ’30, che significarono la condanna a morte o la deportazione di tutta la vecchia guardia bolscevica, che privò fra l’altro l’Armata rossa di oltre la metà dei suoi comandanti più prestigiosi. E poi le «pulizie etniche» condotte contro i calmucchi, i kirghisi, i russi-tedeschi, gli ebrei russi costretti, anche in anni recenti, a riparare all’estero.
            Di questi crimini si ebbe una testimonianza non sospetta quando un successore di Stalin, Nikita Kruschev, al XX Congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica, nel 1956, li denunciò pubblicamente confermando le informazioni già filtrate da tempo in occidente nel silenzio dei partiti comunisti locali. Da allora altre prove si sono aggiunte e nessuno può più dubitare dell’assoluta verità di quanto è stato commesso. Fra gli orrori del comunismo devono essere elencati anche quelli di cui si sono resi responsabili Mao Tse Tung in Cina e Pol Pot, definito «l’architetto del genocidio», in Cambogia. Né si possono dimenticare i caduti nel tentativo di attraversare il muro di Berlino o i boat people, uomini, donne e bambini, annegati per fuggire dalla Cuba di Fidel Castro o dal Vietnam del Sud invaso dai nordvietnamiti. E ancora le vittime delle repressioni nell’ex Cecoslovacchia, in Ungheria, Romania, Bulgaria, Albania ed ex Jugoslavia. Il terribile bilancio comprende anche i circa mille italiani morti o comunque scomparsi nei campi di concentramento staliniani e le migliaia di vittime dei partigiani nelle foibe del Carso triestino.
            Non possiamo e non dobbiamo dimenticare tutti i crimini compiuti dai regimi comunisti nel mondo, troppo spesso «dimenticati» dalla classe politica e culturale italiana.
            La presente proposta di legge, attraverso un articolo unico, intende istituire una Giornata della memoria dedicata proprio alle vittime del comunismo, da celebrarsi in una data simbolo che è quella del 9 novembre, data in cui ricorre anche il «Giorno della libertà», in ricordo dell’abbattimento del muro di Berlino (istituito con la legge 15 aprile 2005, n. 61).
            Il muro di Berlino, che separava Berlino Ovest da Berlino Est, ebbe un forte impatto emotivo, sociale e culturale, non solo sui cittadini di Berlino o della Germania, ma anche nel resto del mondo. Al momento della sua costruzione (1961) il muro separò, apparentemente per sempre, famiglie e amicizie, lasciando entrambe le metà delle città, dopo l’incredulità iniziale, nello sconforto e nella disperazione.
            Il muro divise ben centonovantadue strade, trentadue linee di tram, tre autostrade, undici linee di metropolitane e numerosi laghi e fiumi.
            Il muro di Berlino era il simbolo dell’Europa divisa, che avrebbe dovuto durare cento anni; ma, quando l’ufficio politico del Partito comunista annunciò: «le frontiere sono aperte, con effetto immediato», un fiume umano si riversò sul muro della vergogna per abbatterlo, aprendosi così al mondo libero. Prima, un’esperienza del genere avrebbe potuto essere vissuta solo mettendo a repentaglio la propria vita.
            Dunque quella notte indimenticabile, tra il 9 e 10 novembre del 1989, rappresenta un momento storico e, nel comune sentire di tutta Europa, la stagione della liberazione da un regime, quello comunista, che, imposto in tanti Paesi di antica civiltà e cultura, li aveva precipitati nel sottosviluppo e allontanati dalla comune matrice europea.
            Da allora l’Europa è notevolmente cambiata. Tale data rappresenta non solo l’anniversario di un ritorno alla libertà, ma anche un punto di partenza verso l’Europa del futuro.

            Giusto per non rinnegare la vostra storia

          • St tornando baffone | 8 Luglio 2024 at 15:31 |

            Guarda io non sono comunista ma di sinistra come già detto. E non mi pare differenza da poco. Io non nessun problema a dire che i regimi comunisti non siano stati certamente migliori di altri regimi. Ma ribadisco un fatto ovvio. In Italia non c’è stato un regime comunista, e non ci sarà mai. Invece purtroppo c’è stato un regime fascista che innegabilmente ha fatto la storia, in negativo, mi pare che hai più problemi tu a condannare il fascismo, quindi invece di copiare e incollare esprimi un tuo concetto critico verso il fascismo .
            Ps guarda che sottolineare i crimini comunisti (che in Italia non ci sono stati) non riabilita certo il fascismo le sue vergogne le sue colpe i suoi morti. Perché a me sembra che a te basta citare il comunismo russo per sentirti meno fascista . Ti sbagli

          • A Fabio se copio e incollo l’elenco dei mistaffi delle vergogne delle colpe delle viltà e vigliaccate, eh si perché i fascisti e i nazisti erano dei vigliacchi, dei fascisti e dei nazisti non la finiamo più. Il nascondersi dietro i crimini comunisti, che nessuno ha mai negato ma che fai finta di non capire in Italia non esserci mai stati, non certo rende tollerabili le vergogne del periodo fascista italiano che gente come te non ha le palle per condannarlo. Quindi continua pure ma mentre quei comunisti erano russi quei fascisti e i fascisti di oggi senza vergogna e senza memoria sono in Italia e sono una vergogna indecente

        • Non è complicato devi solo dire che il fascismo fa schifo altrimenti l’unico fascista con baffi barba pizzetto o senza rimani tu. Tutto il resto i copi e incolla compresi sono cabaret di basso livello

  9. Sempre bello quando i trogloditi schiumano rabbia ☺️

  10. Massimo Del Signore | 8 Luglio 2024 at 14:49 | Rispondi

    È sempre onorevole riconoscere un errore, che sia stato commesso o no per distrazione. La mia non era saccenteria, ma un articolo così bello andava corretto per non macchiarlo con un refuso. Grazie a lei.

  11. Perfettamente d’accordo con ” la donna in giallo” : auguri a Giulia e Rosy e grazie a loro per aver dato risalto ad un tema così importante ed attuale

  12. Grazie per il bell’articolo e auguroni alle spose.

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