Il gasdotto Rete Adriatica cambia veste: per Snam trasporterà idrogeno

La società dei gasdotti Snam scioglie gli indugi e spiega alle telecamere della trasmissione di Rai 3 Presa Diretta che il gasdotto Rete Adriatica è pronto a trasportare idrogeno. È questa la risposta di Snam alla cosiddetta “transizione ecologica”, visto che in proiezione il consumo di fonti fossili – e quindi anche del metano – dovrà essere ridotto per rispettare gli accordi sul clima, la multinazionale è intenzionata a trasportare nei tubi interrati la nuova fonte energetica che va ricordato può essere prodotta da fonti rinnovabili (idrogeno verde) o dal gas metano (idrogeno blu) e quindi climalterante.

A questo punto resta da capire se con la nuova funzione che andrà a svolgere il gasdotto questo avrà bisogno di una nuova Via (Valutazione di impatto ambientale), cioè la più importante autorizzazione per le opere di questo tipo. È chiaro che un rifacimento della Via metterebbe seriamente in discussione la costruzione dell’opera per i lunghi tempi che comporterebbe. In merito Dina Lanzi, dipartimento idrogeno di Snam, alla specifica domanda della giornalista di Presa Diretta, nella puntata andata in onda ieri sera è stata abbastanza evasiva buttando la “palla” sul campo del piano degli investimenti, della convenienza economica e dell’analisi costi benefici che non rientrano però nella Via. La questione vera e più importante diventa il fatto che un’opera che è stata concepita per trasportare gas, potrebbe iniziare a trasportare anche idrogeno, del quale però non vi è alcun tipo di menzione nei vari processi autorizzativi.

Nel resto della puntata sono poi intervenuti gli attivisti e le attiviste storiche del movimento No Snam, i sindaci che si oppongono all’opera come il pettoranese Carrara e l’ambientalista Augusto De Sanctis che ha ricordato come gli studi che autorizzano la costruzione della centrale sono vecchi ormai di 16 anni, un tempo in cui il gas doveva essere la fonte fossile di transizione verso le energie rinnovabili. Studi che prevedevano l’aumento del consumo del gas a partire dal 2005 e che invece hanno visto quello come l’anno del picco massimo del consumo, dopo il quale il gas è stato sempre meno utilizzato e difficilmente lo sarà in futuro. Va ricordato infine, che la rete nazionale dei gasdotti è in grado di trasportare attualmente intorno ai 110 miliardi di metri cubi di gas l’anno, mentre il consumo nazionale si attesta intorno ai 70 miliardi di metri cubi. La domanda potrebbe dunque aumentare fino al 60% rispetto a quella attuale e la rete nazionale sarebbe comunque in grado si gestirla.

Savino Monterisi

6 Commenti su "Il gasdotto Rete Adriatica cambia veste: per Snam trasporterà idrogeno"

  1. E’indubbio che sarà più semplice proseguire con la vecchia VIA che iniziare da zero, poi a opera completata e a necessità… fra decenni a redditività variata, si varierà il gas trasportato con una semplice e piccola domandina!
    I NO SNAM conoscono benissimo i volponi!!!

  2. Luigi Gagliardi | 28 Settembre 2021 at 18:29 | Rispondi

    Ahhahahahah insomma ste famiglie dei dipendenti e dirigenti SNAM li dobbiamo pagare, a costo di farci girare l’aria compressa dentro sto tubo 😂 😂😂

  3. L’inverno sta arrivando, il gas no. Continua a peggiorare col passare dei giorni quello che gli esperti chiamano “l’energy crunch”, la grave carenza di gas ed energia che sta facendo lievitare costi di approvvigionamento e bollette. La corsa dei prezzi non si arresta da settimane, le forniture di gas sono inferiori alla domanda e le scorte sono già in sofferenza. Risultato: i timori di molte famiglie di non potersi permettere i costi di riscaldamento in un inverno che si spera sia più mite del solito si stanno affacciando anche in Europa. Il Vecchio Continente si trova oggi costretto a confidare in condizioni meteorologiche favorevoli per i prossimi mesi a causa della grave carenza globale e soprattutto della sua dipendenza dalle forniture estere: nel 2019 il tasso di dipendenza, dati Eurostat, era pari al 61%, il che significa che più della metà del fabbisogno energetico dell’Ue è stato soddisfatto dalle importazioni nette. L’Italia fa anche peggio della media Ue, essendo dipendente dall’estero per più dell′80% del suo fabbisogno energetico. Ora, con le scorte di gas ai minimi e il caro prezzi dell’energia, l’inverno rischia di essere un problema.
    Secondo una ricerca di BloombergNef l’Europa ha attualmente scorte sotto la media stagionale (71% contro la media del 92%) ma con una stagione rigida potrebbero assottigliarsi al 4%. Uno scenario simile, spiega l’analisi, farebbe proseguire il rialzo dei prezzi in bolletta Fra i fattori alla base del fenomeno le forniture limitate della Russia, la crescente domanda della Cina che assorbe le forniture destinate all’Europa e la difficoltà per i produttori Usa, che già viaggiano alla massima capacità, di rimpiazzare le mancanze.
    NOI VOGLIAMO IL GASDOTTO

    • Luigi Gagliardi | 29 Settembre 2021 at 08:27 | Rispondi

      mi studio meglio l’argomento e ti rispondo, comunque quelle si chiamano speculazioni, come quella avvenuta sul legno ed altri materiali da costruzione, sono sempre i poveri cristi che ne pagano le conseguenze.

  4. La prospettiva di Snam, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato contribuendo a rafforzare il ruolo dell’Italia come un hub europeo, anche nell’ottica di export di energia pulita verso il Nord Europa. Il 50% dei circa 7,4 miliardi di euro del piano industriale della società 2020-2024 sono dedicati alla sostituzione e sviluppo degli asset secondo standard compatibili anche con l’idrogeno. A oggi la società stima che oltre il 70% dei tubi dei propri metanodotti siano pronti a trasportare idrogeno. Snam ha inoltre adottato una nuova normativa interna per l’approvvigionamento affinché tutti i materiali dei nuovi tratti di rete siano in grado, senza aggravi di costo, di trasportare non solo gas naturale e biometano ma anche, in prospettiva e in linea con l’evoluzione del quadro regolatorio, percentuali crescenti di idrogeno fino al 100%.
    Ad aprile 2019, per prima in Europa, Snam ha sperimentato l’immissione di un mix di idrogeno al 5% in volume e gas naturale nella propria rete di trasmissione. La sperimentazione, che ha avuto luogo con successo a Contursi Terme, in provincia di Salerno, ha comportato la fornitura, per circa un mese, di H2NG (miscela idrogeno-gas) a due imprese industriali della zona, un pastificio e un’azienda di imbottigliamento di acque minerali. L’iniziativa ha avuto risalto a livello internazionale, con articoli e reportage dedicati da Bloomberg, Financial Times e New York Times. La sperimentazione di Contursi è stata replicata a dicembre 2019, raddoppiando la percentuale di idrogeno in volume al 10%.
    Di queste cose NON ne parla nessuno…
    Ci serve il gasdotto per un futuro migliore!

  5. Togli gas, metti idrogeno e il risultato non cambia.
    Il metanodotto, pardon, lo “IDROGENOTTO”, non ha motivo di esistere.
    Riguardo i spaventosi debiti energetici di materia prima, la questione è innanzitutto economica nonché geopolitica mente voluta e su tutti i fronti, non è certamente di scarsità di materia prima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*