Ieri, per il terzo giorno consecutivo, sulla pagina Facebook del collettivo AltreMenti Valle Peligna è stato pubblicato un manifesto mortuario. La defunta in questione sarebbe la cultura, venuta a mancare proprio a Sulmona. Il colpo di grazia sarebbe stato inflitto dalla chiusura dell’Agenzia di Promozione Culturale 39 giorni fa. Il 16 maggio infatti, la Regione ha deciso di chiudere Palazzo Portoghesi a causa della sua elevata vulnerabilità sismica. Il giorno dopo in una partecipata assemblea pubblica organizzata proprio da AltreMenti, la sindaca aveva assicurato una soluzione in tempi rapidissimi. Ha provato prima a far riaprire parzialmente l’APC, tenendo chiuso l’anfiteatro e il piano superiore, ma questa proposta è stata scartata dalla Regione.
La Casini ha quindi optato per una sede alternativa, quella dell’Inps in Via Gennaro Sardi dove sarebbero stati messi dei locali a disposizione. Mercoledì si sarebbe dovuto formalizzare il contratto ma non se n’è saputo più nulla.
C’è del rammarico da parte di AltreMenti perché il 7 giugno ha scritto una lettera pubblica in cui chiedeva alla sindaco Casini, in attesa di riavere i servizi dell’APC fruibili, di aprire un’aula studio temporanea nella sede del Centro Giovani visto il periodo di esami in corso per maturandi e laureandi.
«Peccato, perché la Sindaca quando si è trattato di fare le passerelle davanti alla città, si è presentata alla nostra assemblea davanti l’APC. Nel rispondere alla nostra proposta sul Centro Giovani invece, c’era poco da passeggiare e nessun movimento popolare da cavalcare né consenso elettorale da poter riscuotere, per questo è stata glissata» sostiene il collettivo.
Un altro silenzio che s’aggiunge a quello riservato agli architetti il 22 giugno, mentre il Municipio sta diventando sempre più un palazzo di cristallo, sì ma opaco.
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