Il focolaio peligno si assesta a 14 contagi. Un’altra fuga tra i migranti

Il numero dei positivi in Valle Peligna sale a quattordici (esclusi i casi dei migranti di Ponte d’Arce), tutti derivanti dal focolaio di Sulmona, quello che presumibilmente si è acceso nella festa di compleanno di un bimbo di dieci anni il 22 luglio scorso. Un numero probabilmente ancora provvisorio, ma che secondo la Asl dovrebbe essere nei fatti quasi assestato, nel senso che i tamponi eseguiti sui contatti più stretti dei primi positivi sono stati fatti e hanno dato esito negativo.
Nel fine settimana alla lista si sono aggiunte tre persone: un imprenditore cinquantaseienne di Sulmona (marito di una delle donne già risultate positive) che presenta febbre, inappetenza e debolezza e che oggi sarà sottoposto a Tac e due giovani di Pratola: un bimbo e la sorella ventiseienne (a cui però il tampone va ripetuto, per un presunto caso di omonimia) il cui contagio sarebbe legato sempre alla festa o meglio a chi era andato a quella festa. Sei i nuclei familiari coinvolti (tre a sulmona e tre a Pratola), ma la preoccupazione è data dai casi dei contagi dei più giovani, seppur e soprattutto perché asintomatici: le loro relazioni sociali non sono infatti così facili da tracciare e soprattutto sono più intense (e spesso meno accorte) degli adulti. E non è un caso che ora il governo, con ordinanza imposta a tutte le regioni, Abruzzo compreso, abbia chiuso fino al 7 settembre discoteche e simili, imponendo la mascherina all’aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi dove è facile fare assembramento (piazze, luoghi dello struscio). Un chiaro monito alla movida, insomma, che in questa fase, insieme ai vacanzieri di ritorno, rappresenta il maggiore fattore di rischio.


C’è poi l’altro capitolo delicato dei migranti: il numero dei positivi all’interno dei centri di accoglienza continua ad aumentare in Abruzzo e soprattutto non si riesce a controllarli. Così anche a Pettorano sul Gizio, dove dopo l’allontanamento del 26 luglio dei tre migranti trovati poi la sera a Sulmona e la fuga di qualche giorno fa di un tunisino (uno di quelli negativi) di cui si sono perse le tracce; l’altro giorno si è verificato un altro grave episodio. Uno degli ospiti della struttura che rientra tra i due casi dubbi registrati l’altro giorno (uno è stato invece confermato positivo), è infatti scappato la mattina di Ferragosto per essere poi rintracciato dalla polizia a Pescara in serata. Non si sa quale strada abbia fatto e come sia arrivato nella città adriatica, probabilmente prendendo un treno; di certo però il giovane ha violato la quarantena e con il dubbio fondato che possa essere ancora positivo.
Per dirsi se non fuori almeno a rischio ridotto di contagio, in Valle Peligna bisognerà vedere come va questa settimana, per capire cioè se il focolaio della festa è stato arginato. E nella speranza che non se ne accendano altri.

4 Commenti su "Il focolaio peligno si assesta a 14 contagi. Un’altra fuga tra i migranti"

  1. Allora ci sono aggiornamenti sui migranti fuggiti? Altri giornalisti hanno scritto che su 12 ospiti, 4 sono fuggiti. Gli elicotteri solo per i solitari in riva al mare? Come mai nessuno dice niente? Perché questo silenzio?

    • i migranti si sono confusi tra gli tagliani, si sono impadroniti degli elicotteri e controllano gli tagliani sulli spiagge!! nessuno ne parla perché c’è un gomblotto mondiale dei poteri forti.

    • Gli immigranti sono skappati. Anno rubbato gli elikoteri e spiano i tagliani al mare. Colpa dei poderi forti. Hai raggione bananna

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