Alla chiusura delle iscrizioni ieri di “Sulmona città in fiore”, il concorso lanciato dall’amministrazione comunale per abbellire balconi e dehors del centro storico, le domande erano si e no una quindicina, e molte a quanto sembra neanche degne di proporsi ad una competizione. Una risposta imbarazzatemente bassa che non dipende certo dai premi in palio, quanto da un disinteresse di fondo al senso del bene comune. E che chi semina pressappochismo non può che raccogliere superficialità.
I vasi in travertino piazzati appena qualche giorno fa davanti alla chiesa della Tomba senza alcun rispetto dell’equilibrio e dell’armonia storico-architettonica del contesto urbanistico, sono solo l’ultimo esempio che questa amministrazione comunale ha dato ai suoi cittadini di inciviltà, perché maltrattare la propria storia è indice di inciviltà prima che di cattivo gusto. Poi ci sono le erbacce sui monumenti, le transenne diventate perenni, gli arredi urbani pubblici e privati piazzati senza alcuna coerenza stilistica e di materiali.
E ancora, poi, ci sono i disservizi: l’assenza di bagni pubblici, di cestini per la raccolta stradale, quella di parcheggi.
Ecco perché l’indignazione con cui ieri mattina la sindaca di Sulmona Annamaria Casini, all’indomani del ritorno della “incivile movida”, ha bacchettato “giovani e giovanissimi avventori e commercianti” gridando al “disastro” e annunciando “misure ad hoc per contrastare questa inciviltà a tutela del decoro, della salvaguardia dei nostri monumenti e della civile convivenza”, suona come un patetico moralismo.
Sia ben chiaro: lo spettacolo offerto al risveglio del primo vero sabato post pandemia, con il suo carico di rifiuti , bicchieri, bottiglie e urine scaricate sulle scalinate dell’Annunziata e nei vicoli del centro, non è difendibile e giustificabile, e ha dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che dal Covid non siamo usciti migliori.
Però è troppo facile puntare il dito e scaricare su una generica fascia di giovani le colpe che sono di alcuni incivili, ma anche di chi non offre loro servizi o contrappone loro controlli.
Una contraddizione colta con coraggio, nel mare magnum dell’indignazione generalizzata scatenatasi sui social, dal consigliere comunale di maggioranza Andrea Ramunno: “In questi anni da consigliere comunale ho chiesto più di una volta delle cose semplici che potevano in parte risolvere il problema, vivendolo io stesso: aumentare il numero di cestini a disposizione, evitare lo spegnimento delle luci troppo presto (al buio ci si sente legittimati a fare tutto), sensibilizzare i locali – scrive Ramunno-. Nulla è stato fatto, troppo difficile. Meglio scrivere i post su Facebook la domenica mattina”.
Che domenica prossima staremo ancora a contare i danni.
Parlate sempre dei vasi di travertino e non di quell’orribile gazebo in plastica sito sulla stessa Piazza. Inoltre possiamo consigliare al Cogesa come avviene già in migliaia di Città Italiane di effettuare la pulizia mattutina alle ore 6 per evitare chiacchiericcio inutili.
sei un grande
Niente giustifica l’inciviltà.
Vogliono fare turismo e non riescono a gestire neanche una movidella di un paesanotto come sulmona.al posto di puntare il dito come al solito sui giovani iniziate a lavorare che le tasse le paghiamo anche per questo!
Se ci fossero più controlli nn accadrebbe questo ,e inoltre purtroppo si è pure maleducati e incivili ,cose che all estero verrebbero puniti…
E per lo schifo che c’è sul territorio comunale, immondizia buttata in ogni luogo, l’amministrazione che intende fare? Cosa fa per punire e scoraggiare gli incivili che continuano impunemente a buttare buste di immondizia, corredate da altre schifezze varie anche lungo le strade?
Gente che dice di amare gli animali e li portano a pisciare su tutti gli angoli di Sulmona unitamente alle deiezioni che lasciano..giovani inutili che sanno solo urlare, ubriacarsi e lasciare sporcizie in ogni dove e la colpa di chi è? Dell’amministrazione, della polizia che non fanno i controlli..del congesa che non mette i bidoni e non pulisce alle 6 ..quindi si presume che io da oggi posso gettare tutto quello che voglio nelle pubbliche strade sporcare monumenti e sfasciare panchine e arredi.,ma tenete na cocce!! Vergognatevi e piuttosto chiedetevi che fallimento sono i genitori di questi cosiddetti giovani !!
bravo vergogna condivido appieno. possibile che in questo paese se non hai un fucile puntato sulla schiena non si rispettano le regole.
Dove sono i controlli da parte dei vigili urbani per quanto concerne l’incuria del verde privato? Terreni incolti con rovi che sbordano su marciapiedi e strade, da viale Mazzini a viale stazione. Dove sono i controlli?
Ma di quali vigili parlate? Un Corpo sotto organico attraversato da diatribe infinite sulla legittimità della nomina dell’attuale Comandante (ne’ più nemmeno come quella del precedente che ha dato luogo a risarcimenti per centinaia di migliaia di euro a carico del Comune) e da un recente vero e proprio “ammutinamento” con richieste di trasferimento in parte già accolte…..
Il senso civico, il rispetto della cosa pubblica non si improvvisano. L’educazione parte dalla famiglia, continua a scuola e con le relazioni quotidiane tra pari.
Quando si arriva a giudicare lo scempio e delle piazze è tardi.
Però non si possono chiudere gli occhi di fronte a comportamenti così incivili. Dove non arriva l’educazione deve arrivare la sanzione, con una ordinanza dettagliata da far rispettare a tutti gli “attori” delle strade e piazze cittadine durante tutti i giorni della settimana e non solo nel weekend.