Il fagiolo bianco di Frattura è uno dei prodotti tipici più singolari dell’Abruzzo Interno per diverse ragioni: cresce solo in determinate zone della Valle del Sagittario, più precisamente nel territorio di Frattura di Scanno; solo pochi orticoltori continuano la tradizione della sua coltivazione. Il rischio grosso è che questa coltivazione sempre più micro, unita allo spopolamento che la frazione scannese vive ormai da un secolo, potrebbe far scomparire l’antico fagiolo. Per questo ormai da tre anni è nato un festival “Non solo un fagiolo” che si tiene 25 e 26 agosto e che punta a valorizzare il prodotto ma anche tutto quello che ci gira intorno che si sostanzia con parte della vita di Frattura.
Scrivono gli organizzatori del festival: “E’ un progetto legato al recupero dei saperi e delle memorie locali, legato alla trasformazione economica della Valle del Sagittario. Un’area segnata dal sisma della Marsica, che ha saputo mantenere e individuare i suoi punti di forza e resistere nonostante la forte migrazione e l’isolamento geografico. Abbiamo individuato negli spazi pubblici in disuso come il forno e il lavatoio comunitario, degli spazi da rigenerare e restituire alla comunità nella loro destinazione d’uso. Negli scorsi anni, abbiamo riaperto il forno pubblico. Quest’anno, grazie alle signore di Frattura, è stato riabilitato il lavatoio pubblico, che versava in pessime condizioni”.
Oltre al lavatoio in questi anni, nell’ottica della rigenerazione degli spazi pubblici, grazie al festival è tornato in vita anche il forno pubblico, innescando effetti importanti come spiegano gli organizzatori:“Attraverso la narrazione di frammenti di storie di vite, di racconti biografici che risultano inscindibili dalla storia locale, il forno ha avuto, come effetto emergente, quello di innescare valori di reciprocità non auto interessati, individuando nella struttura in disuso, il valore di un’economia civile che per decenni ha permesso al paese di Frattura di cuocere il pane e di soddisfare un bene primario”.
Ad ogni modo l’importanza del fagiolo non solo quella agroalimentare, ma ha anche un portato storico e culturale. Gli organizzatori stanno cercando di portare questo prodotto anche oltre le profonde sponde della Valle del Sagittario, ottenendo importanti risultati come l’inserimento del fagiolo bianco nell’Arca del Gusto di Slow Food e sarà anche presente al Salone Internazionale del Gusto Terra Madre 2018 a Torino.
Il festival inizia domani con la passeggiata da Frattura a Malvascione alle ore 10:00 dove lungo il percorso si farà il riconoscimento erbe spontanee, nel pomeriggio alle 17:00 ci sarà nella ex-scuola di Frattura, la conferenza “Percorsi di uomini, percorsi di pecore” con Giuseppe De Santis, esperto conoscitore del Cammino di Puglia e Nunzio Marcelli Associazione produttori ARPO.
Domenica 26 sarà la volta della visita guidata alla collezione degli oggetti della tradizione contadina e agli orti dell’Aruccia alle ore 10:00, mentre alle 16:00 si giocherà in piazza con i giochi di una volta con “Tigola,Tigola!”. Infine alle 19:00 ci sarà la chiusura del festival con la riapertura al pubblico del lavatoio.
S.M.
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