Il dono dello Scoiattolo

Una manna dal cielo, mecenati dal casertano che, senza colpo ferire, hanno deciso di donare un immobile di loro proprietà dal valore di 1 milione di euro al Comune di Campo di Giove. Si tratta dell’ex albergo Lo Scoiattolo Nero, fallito e chiuso danni, acquistato all’asta dalla società immobiliare Icom Srl e da questa, ieri, formalmente donato al Comune con la richiesta in cambio solo dell’accollo delle spese notarili. Un vero affare che il Comune non ha saputo trattenere, perché, ieri, due minuti dopo dall’approvazione della delibera di accettazione della donazione, il consiglio comunale di Campo di Giove, o meglio la sola maggioranza dopo che l’opposizione ha abbandonato l’aula, ha approvato anche un’altra delibera che affida l’usufrutto gratuito per quindici anni della proprietà appena ricevuta in grazia alla Anafim Ets, l’associazione nazionale per l’assistenza ai figli minorati dei dipendenti ed ex dipendenti militari e civili del ministero della Difesa che ha sede, caso ovviamente del tutto fortuito, proprio a Caserta.

In pratica, prima ancora di fare l’atto formale dal notaio, l’amministrazione guidata da Michele Di Gesualdo, ha deciso di donare a sua volta il dono: senza una pubblica manifestazione di interessi, senza un bando, senza una gara, senza neanche confrontare e ipotizzare altre possibilità e offerte.

Quanto basta per sospettare che dietro l’operazione “io dono, tu doni” ci sia un accordo preordinato, se non altro per i tempi, a dir poco rapidi, nei quali si è consumata l’operazione, di cui le opposizioni, uscite dall’aula dopo aver chiesto inutilmente un rinvio dei due punti all’ordine del giorno, ha avuto documentazione solo qualche ora prima del consiglio.  

La proposta di donazione della Icom è datata infatti 26 giugno 2024, mentre che l’Anafim fosse interessata all’immobile è noto almeno da marzo, quando cioè presentò formale manifestazione d’interesse a gestire la struttura “qualora il Comune di Campo di Giove entri in possesso dell’immobile”. Doti divinatorie.

Per tutelarsi, però, il Comune ha affidato un incarico ad un professionista napoletano, Bruno Cantone, perché con 5mila euro circa si occupasse di “tutte quelle procedure amministrative atte a rendere effettiva la donazione e successivi atti riguardante l’immobile denominato Scoiattolo Nero”. Incarico dato appena lunedì scorso e di cui, a quanto risulta, non esiste una relazione scritta, non agli atti almeno, perché ieri il professionista lo ha detto a voce in consiglio. Le verifiche, d’altronde, dovrebbero richiedere tempo: ipoteche, diritti di multiproprietà, eventuali creditori privilegiati, verifica del pagamento delle tasse (Imu).

Quello che si sa, perché inserito nella proposta della Anafim, è che l’immobile sarà ristrutturato con soldi pubblici grazie al Decreto Rilancio entro dicembre 2025, con interventi strutturali, di adeguamento sismico, ma anche di efficientamento energetico, con fotovoltaico, solare termico, cambio infissi, sostituzione della centrale termica.

Secondo i propositi nobili della onlus l’albergo così ristrutturato sarà destinato a colonia montana per i disabili e le loro famiglie che rientrano nel circuito del ministero della Difesa. Almeno per i prossimi quindici anni.

5 Commenti su "Il dono dello Scoiattolo"

  1. …che al mercato mio padre comprò..

  2. Collusi&ottusi | 12 Luglio 2024 at 05:14 | Rispondi

    Pezzo scritto con sagacia, bravi. Ora dovrebbe essere messo a sistema con altri articoli e informazioni raccolte qui e altrove per far luce sull’allarmante infiltrazione di un “certo sistema” campano nella nostra zona avallato dalle istituzioni.

  3. In quella piscina che si vede in foto ho trascorso i migliori anni della mia adolescenza con i miei cugini quando ci portavano i genitori a campo di giove a giugno e tornavamo a casa a settembre. Quanti bei ricordi e quanto mi fa male veder e quella struttura ridotta in quelle condizioni.

  4. Don Peppe Diana | 12 Luglio 2024 at 14:37 | Rispondi

    Adesso bisognera’ controllare il progetto di ristrutturazione e la societa’ che fara’ i lavori e anche quale societa’ gestira’ la colonia.
    Sicuramente faranno capo a Don Raffaè.
    Nessuno ne parla, ma da tempo sono arrivati anche dai.

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