Fra i settori più colpiti dalle norme del Dpcm dell’11 marzo c’è sicuramente quello del commercio perché il decreto ha disposto la chiusura imperativa di tutte quelle attività che non sono strettamente necessarie. A dire il vero molti commercianti si erano già messi in autotutela serrando spontaneamente le saracinesche delle proprie attività commerciali già prima del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri.
Il termometro della situazione davvero difficile che vivono i commercianti, lo dà Claudio Mariotti, presidente di Ascom Fidi Ascom Servizi che racconta delle telefonate allarmate di commercianti preoccupati per le scadenze dei pagamenti di fine mese. In molti spiega Mariotti si sono lamentati dei criteri con i quali il Governo ha scelto quali attività mantenere aperte e quali chiudere, ma in generale poi è stata compresa la gravità della situazione. Mariotti lancia inoltre il suo appello alle banche, affinché non chiudano i canali di credito alle aziende del territorio perché è in questo momento che ne hanno davvero bisogno.
Non è per nulla differente la situazione descritta dal presidente della CNA provinciale Franco Ruggieri che riporta le stesse preoccupazioni riguardo i pagamenti di fine mese che molti commercianti hanno. Inoltre spiega Ruggieri se per Pasqua non si dovesse tornare ad una situazione di semi-normalità, sarebbe davvero la catastrofe per un settore già duramente provato da anni di crisi. Una delle misure che la Cna nazionale ha intenzione di chiedere al Governo, rammenta Ruggieri, è la possibilità per i commercianti di avere un rimborso per l’affitto non usufruito.
Misure che il governo starebbe preparando arrivando a stanziare dai 3.5 miliardi iniziali, ai successivi 7 miliardi, agli attuali 25 miliardi con i quali Conte e il suo entourage proveranno a parare i colpi di una crisi economica che pare davvero inevitabile.
E un appello al commercio cittadino arriva da diversi commercianti attraverso i loro profili Facebook: “Se vi fa impressione vedere il vostro paese deserto e con le saracinesche dei negozi abbassati, ricordatevene quando la quarantena sarà finita perché se non sarete voi ad aiutare i commercianti della vostra città quelle serrande non si alzeranno più e vivrete in una città spettrale per sempre. Sono i piccoli negozi che tengono viva la città, penso che ora più che mai ve ne stiate rendendo conto. Ricordatevi di ciò che stanno perdendo in questi giorni e dei sacrifici che faranno quando riapriranno. Non vi fate prendere dallo shopping inutile online perché in quarantena le cose futili non vi occorrono, piuttosto tenetevi quei soldi in tasca per spenderli quando uscirete di casa. A nome di tutti i commercianti, grazie”.
Savino Monterisi
Brava Rita.