Il conto della paranza. Dal “l’avevo detto” di Nannarone, all’incredulità di Forza Italia

Credere che il sindaco, il Pd e Fratelli d’Italia, non siano tra le oltre 37mila persone che in meno di quarantotto ore hanno letto il nostro articolo sulla paranza, è probabile quanto che quella cena tenutasi giovedì scorso a Pescara, di “ceci, fave e frittura”, tra i suddetti sia stata una cena tra amici.

La conferma arriva dalla riunione d’urgenza convocata domenica sera della maggioranza, nella quale, si apprende da qualche spiffero imbarazzato, i protagonisti della conviviale hanno cercato di rassicurare e minimizzare, ammettendo che c’è un disegno di condivisione istituzionale, ma spiegando anche che questo non vuol dire fare entrare i meloniani nell’esecutivo.

Presidenza del consiglio a Masci, come ipotizzato, e un patto di desistenza che, nei fatti, è già in atto da un po’.

Versioni ufficiali, però, non ce ne sono: né da Fratelli d’Italia, né dal Pd e neanche dal sindaco Di Piero.

E d’altronde nella riunione di domenica più di un gruppo consiliare che si trova in maggioranza ha fatto capire che agli accordi, che siano sostanziali o formali, non ci stanno. Che, in altre parole, il conto di quella cena potrebbe essere salato, oltre che indigesto.

Di maggioranza alla frutta, aveva già parlato la consigliera Teresa Nannarone che nella foto da noi pubblicata domenica ha visto sintetizzato quanto va dicendo da tempo, motivo per il quale ha lasciato prima il Pd e poi la maggioranza.

“Per alcuni il fine non era una buona amministrazione che rispettasse la volontà degli elettori, ma semplicemente sostituirsi ai civici per replicare uno schema di potere, di interessi e di coperture – scrive la Nannarone -. Ha ragione Il Germe che ha pubblicato la foto: la fine di Liberamente Sulmona parte da quel momento ma non per una rivendicazione di ruoli, ma perché si comprese che dietro il gruppone che ideò, lavorò, sostenne e votò Liberamente Sulmona, c’era un ‘gruppetto’ che lungi dal voler governare la Città, voleva occupare posti chiave per realizzare al meglio gli interessi propri e dei propri amici”.

Cita il caso dell’ex segretario Pd Casciani “bocciato alle urne ma indicato vice sindaco” e ancora il caso mense, la goccia che ha fatto traboccare il suo vaso: “Un bando cucito su misura – continua la Nannarone -, la prepotenza del capogruppo Pd- socio dell’amministratore unico della società che si stava per aggiudicare illegittimamente un bando per tre milioni di euro- che anche nelle interlocuzioni riservate sbeffeggiò chi chiedeva di evitare una situazione di grande imbarazzo per la coalizione”.

E ancora la vicenda del Cogesa, i dati dell’ISS sui tumori e l’elenco delle cose non fatte, con il sindaco, dice, disposto a tutto pur di rimanere tale.

“Nel frattempo risultati zero, anzi sotto lo zero. Ringrazio Il Germe, che attraverso la pubblicazione della foto ha cristallizzato per sempre le facce di chi, tradendo l’elettorato, i sogni e le promesse di quei tanti cittadini che abbiamo scomodato e a cui vanno le mie scuse perenni – conclude -, invece di riconoscere il fallimento dei loro comportamenti e consentire il ritorno alle urne, continua nell’ossessiva ricerca di modi per restare a galla. Come le mucillagini, quelle che infestano i mari della costa dove si sono incontrati nella inutile speranza di non essere visti”.

Non se ne fa capace, invece, Forza Italia, che Masci lo aveva sostenuto come sindaco: “Anche se i due consiglieri in questione, da tempo, non sottoscrivono  e non condividono i comunicati stampa dell’opposizione, appare inverosimile l’ipotesi ventilata dalla stampa di un loro  passaggio in maggioranza – scrivono gli Azzurri -. Invitiamo pertanto i consiglieri Masci e Zavarella, insieme ai referenti territoriali, a chiarire ogni cosa e li invitiamo fin da adesso a mettersi al lavoro insieme a Forza Italia Sulmona per ricostruire il centro destra di Sulmona”.

6 Commenti su "Il conto della paranza. Dal “l’avevo detto” di Nannarone, all’incredulità di Forza Italia"

  1. come siamo ridotti male, e intanto Sulmona affonda nel nulla

  2. Uno schema per replicare il modello dei civici disse colei che insieme ad altri due consiglieri sono passati in minoranza tradendo anche loro il mandato dei cittadini e che hanno messo a rischio quella maggioranza che si vede costretta a cercare sponde per portare a conclusione il suo mandato. Discutibile certamente ma altrettanto discutibile la critica da parte di chi è causa dello stesso male e che certo non può dare lezione a nessuno sul rapporto con i cd civici vista la capriola politica che la porta a firmare comunicati e a condividere posizioni con i civici stessi. Sorvolando,sul fatto che un consigliere di maggioranza adesso minoranza ci ha messo meno di un mese a riposizionarsi candidandosi alla provincia con quella destra che adesso contesta. Una amministrazione si valuta sul suo operato.
    Riguardo le altre valutazioni onestamente sono per nulla politiche ma esclusivamente frutto di rancore.
    Bando cucito su misura? Se ne ha le prove andasse in procura altrimenti sono le solite illazioni da bar

    • Pinzillacchere… | 2 Luglio 2024 at 14:27 | Rispondi

      Giusto politico…solo aria fritta (compreso la frittura di Pescara)…per non dire il solito ritornello…

  3. Ing. Carlo Maria Speranza | 2 Luglio 2024 at 18:16 | Rispondi

    Io, ad oggi, sono un iscritto con tessera del movimento politico Fratelli d’Italia ed ho passato la trafila dal Fronte della Gioventù quindi il Movimento Sociale Italiano, quindi, in Alleanza nazionale e mai mi era capitato di constatare un solipsismo dei rappresentanti così marcatamente autonoma e non rispettosa di alcuna collegialità.

    Invito chiunque volesse commentare ulteriormente queste cenette e questi caminetti, ad evitare di rappresentare il proprio pensiero con espressioni del tipo “Fratelli d’Italia deciso…”, “Fratelli d’Italia ha intenzione…”, “Fratelli d’Italia vorrebbe…”, Fratelli d’Italia propone …” e così via: l’attività dei componenti del gruppo consiliare denominato FdI, sono del tutto autonome e non frutto di una discussione collegiale all’interno del movimento, mai confrontate con gli iscritti e in alcun modo indirizzate a rappresentare una maggioranza di pensiero del movimento politico di Fratelli d’Italia nel territorio.
    L’assenza di proposta politica, l’assenza emendativa, l’assenza anche fisica in commissione nel gruppo consiliare di FdI -che consente all’amministrazione di poter adottare le proprie deliberazioni senza la possibilità di discussione e di emendamento in consiglio comunale- sono attività personali dei due consiglieri comunali, prese non nel contesto di un’azione politica collettiva ma al massimo confortate dal supporto di alcuni consigli di amici e sodali: il movimento Fratelli d’Italia non si è mai riunito per supportare consigliare indicare suggerire al gruppo consiliare alcunché!

    Mai, in particolare, il partito si è riunito per interrogarsi e determinare sostegni, aiuti e passaggi all’amministrazione attiva di Gianfranco di Piero.

    Invito, quindi, alla conoscenza di tutti che il movimento FdI non è costituito da due persone: quelle due persone -i rappresentanti del movimento nel consiglio comunale sebbene siano state elette per altro non con Fratelli d’Italia-avrebbero il dovere e la responsabilità di porre sul piano politico ed amministrativo, il sentimento della comunità del movimento.

    Quindi, in assenza di una discussione collegiale, non è Fratelli d’Italia che decide ma posizioni del tutto soggettive, che in piena autonomia esprimono propria natura, propria intelligenza e propria convenienza, determinano scelte PERSONALI e non collettive.

    NON IN NOME MIO

    • Pettegoli d’Italia | 2 Luglio 2024 at 22:47 | Rispondi

      Ad oggi di tutto ciò non ci sta nulla siamo alle illazioni o deduzioni.
      Se pensate di fare politica commentando e facendovi le pippe mentali sul nulla il problema di Fdi non è il gruppo in comune ma gli iscritti e quanto altro.
      La politica è discutere di cose non di chiacchiere

  4. Bene, se agiscono in maniera autonoma e vista la gravità politica dei loro atteggiamenti a questo punto dovreste rivolgervi anche pubblicamente agli organismi superiori che dovranno prendere una decisione in merito anche alla loro permanenza nel partito diversamente vuol dire che i vertici li appoggiano e non considerano un valore gli iscritti, la base.

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