Nessuno sgarbo istituzionale, né tantomeno violazioni di legge o regolamento. Il presidente del Consiglio Comunale di Sulmona, Cristiano Gerosolimo, mette i puntini sulle “i” dopo l’attacco ricevuto da civici e Lega, pronti a disertare la seduta consiliare di lunedì e andare dal Prefetto per la mancata convocazione di un consiglio “ad hoc” per discutere della crisi politico-amministrativa della Giunta Di Piero. Peccato, però, che la richiesta non sia stata formalizzata nella sede istituzionale, ovvero la Conferenza dei Capigruppo dove, oltretutto, era presente solo il consigliere civico, Franco Di Rocco.
“L’unico dei sottoscrittori richiedenti presente – spiega Cristiano Gerosolimo -, il consigliere Di Rocco, alla presenza del funzionario delegato del Segretario Generale, preposto alla verbalizzazione, ha concordato con i presenti di voler stabilire successivamente la data del Consiglio Comunale, allo scopo di garantire la massima partecipazione, nei modi e nei termini previsti dalla Legge e dal regolamento”. Eppure nel comunicato stampa in cui civici, fuoriusciti e Lega minacciavano di disertare la prossima seduta, compare anche la firma di Di Rocco.
“Mio malgrado – commenta Gerosolimo – ho dovuto rimarcare quanto accaduto nella Conferenza dei Capigruppo al fine di rendere edotti gli attenti cittadini ma anche alcuni consiglieri comunali, che non sempre sono adempienti al mandato ricevuto dagli elettori. Gli stessi consiglieri, in continuità con condotte abituali, annunciano che non saranno presenti in Aula lunedì; è questo il gravissimo sgarbo istituzionale, perpetrato ormai da inizio consiliatura”.
“Ritengo – conclude -, senza timore di essere smentito, che non sia stato commesso sgarbo istituzionale alcuno, nessuna legge, nessun regolamento o statuto sia stato violato, tantomeno si sia messo in atto un comportamento inopportuno o inconferente riferito al ruolo di Presidente del Consiglio comunale, nessuna limitazione all’esercizio delle prerogative dei consiglieri comunali, sia di opposizione che di maggioranza, sia mai stata tentata, nessun diritto leso”.
Perché tutta questa paura del discutere in assise comunale di questa palese crisi? È una mancanza di rispetto per tutta la città.