Tirano un sospiro di sollievo i 469 cervi che secondo la Regione Abruzzo sarebbero finiti all’interno del calendario venatorio per il cosiddetto “prelievo selettivo” che altro non sarebbe stato se non una morte a colpi di fucilate. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso degli ambientalisti contro la delibera della Regione che lo scorso 8 dicembre aveva firmato il destino, e la morte, di quasi cinquecento ungulati. La sospensione della delibera arriva a seguito del ricorso presentato dall’Associazione Italiana per il World Wide Fund For Nature E.T.S., Lav – Lega Antivivisezione, E.T.S., Lndc.
E se da un lato le associazioni animaliste esultano per la vittoria in tribunale, dall’altra Marco Marsilio e gli agricoltori dovranno farsene una ragione e trovare vie alternative per contenere la specie. Secondo le stime della giunta Marsilio, il numero dei capi è più del doppio rispetto a quello del 2018. Una dato eccessivo per l’impatto alle attività antropiche, ossia per le coltivazioni e per la sicurezza stradale. Motivi che la scorsa estate avevano portato l’esecutivo regionale a far caricare i fucili ai cacciatori degli ATC di Avezzano, Sulmona, L’Aquila, Barisciano e Valle Subequana. Il colpo, però, è rimasto in canna. I giudici amministrativi del Consiglio di Stato hanno fatto muro a quel piombo dall’odore di morte.
Nell’ordinanza i giudici, pur rilevando profili di possibile fondatezza del ricorso in primo grado (in cui il Tar di Pescara si era espresso in favore della delibera), sostengono che in merito alla pericolosità costituita dai cervi la Regione Abruzzo può comunque valutare misure per la prevenzione degli incidenti stradali, come l’apposizione di recinzioni e la realizzazione di attraversamenti faunistici.
Con buona pace anche del tariffario stilato dalla Regione: 50 euro per i piccoli minori di 12 mesi, 100 euro per le femmine giovani e adulte, 150 euro per i maschi giovani e 250 euro per i maschi adulti. I cosiddetti premi aumentano se il cacciatore non è residente in Abruzzo tanto da arrivare fino a 600 euro per un maschio adulto. Per i maschi adulti con trofeo, le tariffe non sono state esplicitate, ma il prezzo sarà stabilito da un esperto di trofeistica abilitato e individuato dall’ATC.
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