Il Comune cerca location. Sulmona si candida a “città dell’amore”

Per i prossimi trenta giorni sarà attiva la manifestazione d’interesse che individua luoghi privati per la celebrazione dei matrimoni civili. L’atto era stato annunciato nello scorso novembre, quando la giunta con una delibera aveva approvato la possibilità di celebrare le nozze con rito civile in siti fuori dalla casa comunale. Questo era stato accompagnato da un invito della sindaca Casini ai concittadini ad aprire le porte delle proprie strutture, contribuendo a far diventare Sulmona la città dell’amore: un’accattivante location anche per i turisti in cui celebrare il proprio matrimonio. Un proposito non da poco che adesso vede il suo primo passaggio formale con la manifestazione d’interesse. Sono del resto molti gli angoli, i cortili, le terrazze della città che ben si presterebbero a tale scopo. Che poi ad essere città dell’amore e dei matrimoni Sulmona è naturalmente predisposta, vista la presenza del poeta dell’amore Ovidio e della diffusa industria dolciaria del confetto, che del matrimonio è uno dei simboli.

I matrimoni civili possono essere celebrati in luoghi autorizzati dal Comune, al momento questi sono: l’aula consiliare, la Rotonda di San Francesco, il Parco Fluviale, la terrazza Mazara e la saletta Mazara (queste ultime due indisponibili ormai da anni). Al momento e fino al 15 giugno a causa del Covid, i matrimoni si sono svolti soltanto nell’aula consiliare aperti ad un numero ristretto di persone. A questi se ne potrebbero dunque aggiungere presto molti altri, il Comune si rivolge a privati che possono legittimamente disporre di strutture ricettive, edifici, ville, agriturismi, di particolare valore storico, architettonico, ambientale, artistico o turistico, site nel territorio del Comune di Sulmona. La concessione sarebbe in comodato gratuito e avrebbe la durata di cinque anni, mentre i luoghi individuati  diventerebbero “separati uffici di stato civile per la sola celebrazione di matrimoni civili o costituzione delle unioni civili”.

Il business che ruota intorno alle celebrazioni è ingente e con il ritorno alla normalità post-pandemica, il settore vivrà un forte impulso perché saranno celebrati tutti quei matrimoni posticipati. C’è dunque da fare in fretta e da fare bene se si vuole davvero diventare “la città dell’amore”.

S.M.

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