“Era necessario prosciugare il Fucino? Ha portato davvero i suoi benefici?”. Questi sono alcuni degli interrogativi sollevati dal romanzo Il Cerchio dell’acqua di Gaetano Lolli, domande che ancora oggi dividono opinione pubblica e politica su quella grande opera di ingegneria che ha incuriosito grandi nomi della letteratura tra cui Alexandre Dumas.
Queste ed altre riflessioni saranno al centro dell’incontro ad ingresso libero in programma sabato 5 ottobre alle ore 18 presso la libreria UBIK a Sulmona dove l’ingegnere marsicano Lolli presenterà il suo libro in un dialogo con l’archeologo Carmine Malandra.
Per conoscere più a fondo “la storia millenaria del Fucino con tante preziose curiosità anche tecniche sui lavori che hanno caratterizzato la più grande opera di ingegneria idraulica del tempo”. Attraverso un dibattito che lo stesso Gaetano Lolli, ingegnere marsicano, continua a instaurare con i lettori rendendo ancora più interessante il tour di presentazione di un’opera che a pochi mesi dalla sua uscita ha già festeggiato la prima ristampa.
Un romanzo dove l’autore sceglie di “affidare ai pensieri e ai sentimenti del lago Fucino il compito di congiungere le storie degli uomini” che nelle varie epoche hanno animato le sponde del bacino lacustre. Un libro che, come scrive l’archeologa Emanuela Ceccaroni nella prefazione, “al termine non si conclude, ma lascia ampio spazio al lettore per proseguire la sua personale narrazione perché resta il tacito rapporto con il lago. In questi luoghi arriva anche la storia di millenni, si confonde con altre acque e continua a scorrere, come il Fucino nei nostri giorni, nelle nostre menti, in queste pagine”.
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